
Dalla lontanissima Hangzhou a Roma passando per Jeddah. Una triangolazione lunga quasi 15 mila chilometri, con un ‘tocco’ di italianità, per sviluppare l’accordo che ha portato il marchio Geely nel nostro Paese. La partnership tra il colosso automobilistico cinese e Jameel, il big saudita della distribuzione, si presenta infatti all’insegna dell’Italian Flair (che può essere tradotto ‘tocco’ o ‘gusto’ italiano), come ha spiegato Marco Santucci, ex presidente e ad di Jaguar Land Rover, e ora playmaker di Jameel e Geely in qualità di amministratore delegato di Geely Italia.
La strategia di Geely è chiara: innovazione e sostenibilità, centralità del cliente, qualità, adeguamento al gusto europeo (c’è un centro di design a Milano), rapporto qualità-prezzo estremamente favorevole. Due i modelli di esordio: la Geely EX 5, elettrica (con la Launch edition full optional offerta fino al 31 dicembre allo stesso prezzo della Pro, cioè a 38.900 euro), e la Geely Starray EM-i, ibrida plug-in (prezzo d’attacco a 34.900 euro per salire a 37.900 nell’allestimento Launch edition). “Il nostro obiettivo è vendere un brand di lusso a un prezzo accessibile”, ha sottolineato Santucci.

“A noi la tecnologia piace, “ha aggiunto”, ma vogliamo utilizzarla, non esserne dominati. Abbiamo dei valori e una visione, che è quella di rendere la mobilità più accessibile, intelligente e sostenibile”
Idee chiare per il tandem Jameel e Geely (una Casa auto già globale e presente in Europa perché proprietaria o azionista di marchi come Volvo, Polestar, Lynk & Co., Lotus, Smart e con una quota importante di Daimler-Mercedes) anche per quanto la distribuzione: si parte con 18 concessionarie per arrivare “entro 18 mesi a 100 punti di vendita e assistenza“, ha anticipato Laura Papa, direttore after sales Geely Italia. Con “6 anni di garanzia e 8 sulla batteria, l’emergency call attivo 24 ore su sette giorni, la vettura sostitutiva immediata”, l’attenzione al cliente è “davvero concreta”, ha ricordato Papa.

Geely Italia ha in programma lo sbarco nel settore delle flotte aziendali, ha anticipato Santucci, rilevando poi che per la scelta dei prossimi modelli da distribuire in Italia (e in particolate l’ibrido ‘puro’) si stanno valutando, all’interno dell’offerta della Casa cinese, i prodotti più “tarati” per il nostro mercato, anche in base agli sviluppi dello scenario politico-regolamentare europeo.
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