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Auto aziendali: ecco perché le full hybrid sono ora le più penalizzate

di Fabio De Rossi - 10/04/2025

Il Fleet Motor Day nel circuito di Vallelunga

La nuova normativa sui fringe benefit rischia di essere una sorta di disciplina-killer soprattutto per le auto full hybrid. Il cambio di paradigma definito dall’ultima Legge di bilancio, con il passaggio della tassazione dal criterio delle emissioni di Co2 a quello del tipo di alimentazione, ha l’intento  – lodevole – di incentivare l’acquisto di auto aziendali ibride e plug-in. Ma come spesso succede, a chi amministra la cosa pubblica sfugge del tutto o in parte la distinzione tecnica tra le alimentazioni ibride.

Ragion per cui le plug-in (ricarica ‘alla spina’) vengono favorite, mentre le  full hybrid (in serie o in parallelo, con motricità anche elettrica) vengono accumunate alle mild hybrid (ibrido ‘leggero’, con motricità solo termica). Il risultato è che nelle flotte aziendali le full hybrid, che a marzo (dati Unrae) rappresentavano il 12,8% delle immatricolazioni totali in Italia, rischiano di assumere un rilievo sempre minore, nonostante vengano considerate  la via più concreta e diretta alla decarbonizzazione del parco circolante.

Full hybrid fuori dalla car list per un manager su tre

L’instant survey dal titolo Caro Fisco ti scrivo, presentata nel corso dell’undicesima edizione del Fleet Motor Day e focalizzata su un campione di 98 fleet e mobility manager che gestiscono complessivamente circa 83.000 veicoli, mostra infatti che un fleet manager su tre non ha dubbi: escluderà le auto full hybrid dalle nuove car list, il 22% degli intervistati allungherà i contratti in essere finché sarà possibile per sfuggire agli effetti delle norme e il 22% le manterrà comunque in flotta.

Auto Aziendale, in quali "modi" posso usarla?

Valutando gli effetti complessivi della nuova normativa, non circoscritti cioè alla sole full hybrid, 6 fleet manager su 10 hanno espresso la volontà di cambiare la propria car list e car policy nei prossimi mesi, 2 su 10 la lasceranno inalterata e 1 su 10 è pronto al bando delle auto termiche. Le risposte dei fleet e mobility manager appaiono meno polarizzate, spiega una nota, se si chiede loro di prevedere cosa comporterà questa scelta sul mercato: circa il 25% prevede un forte aumento dei costi dei canoni di noleggio, per il 23% cresceranno le lamentele dei driver, per il 20% esploderanno i costi di ricarica.

La scelta? Allungare la vita dei contratti

Solo l’8% del campione ritiene che questa decisione darà finalmente un forte impulso all’elettrificazione delle flotte. Dall’analisi emerge inoltre come l’entrata in vigore a gennaio 2025 della nuova normativa abbia spinto oltre 4 aziende su 10 a rinviare il rinnovo della flotta, propendendo per un allungamento dei contratti in essere, mentre l’11% abbia proceduto a una rinegoziazione con la società di noleggio per cambiare l’auto o la motorizzazione contrattualizzata per sceglierne una più conveniente.

Un convegno al Fleet Motor Day

Fleet Motor Day è l’evento annuale dedicato ai gestori delle flotte aziendali nell’autodromo di Vallelunga, da LabSumo (spin-off della casa editrice Sumo Publishing specializzato nella promozione di studi, analisi, eventi e iniziative di formazione sui temi della mobilità aziendale), con la partecipazione dell’Osservatorio Top Thousand e con il patrocinio di Aniasa e Unrae. All’edizione 2025 hanno partecipato oltre 380 fleet e mobility manager, con un totale di più di 950 presenze e 1.220 test drive effettuati.

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