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Abiti riflettenti: un ostacolo per gli adas

di Marco Triulzi - 14/01/2025

Credit: IIHS

Le pettorine riflettenti, pensate per migliorare la visibilità, potrebbero interferire con i sistemi di frenata automatica d’emergenza (AEB). È quanto emerge da uno studio dell’Insurance Institute for Highway Safety (IIHS) che ha rilevato come alcuni sensori, progettati per evitare collisioni, faticano a riconoscere persone che indossano abiti riflettenti. Un paradosso che evidenzia la necessità di perfezionare le tecnologie dei sistemi adas per garantire una sicurezza stradale più affidabile.

Come si è svolto il test

L’analisi ha valutato le prestazioni di tre auto del 2023 – Honda CR-V, Mazda CX-5 e Subaru Forester – in condizioni di scarsa illuminazione. I test, condotti con un manichino che indossava diversi tipi di abbigliamento, hanno rivelato un risultato sorprendente: mentre gli esseri umani riescono a individuare facilmente un pedone con indumenti riflettenti, alcuni sistemi AEB si sono dimostrati meno efficaci in queste situazioni rispetto a quando il manichino indossava abiti neri o bianchi.

David Kidd, ricercatore senior dell’IIHS, ha sottolineato: “Le strisce riflettenti sui vestiti, che rendono evidente il movimento delle giunture e degli arti agli occhi umani, sembrano invece disorientare i sensori di alcuni veicoli, compromettendone l’efficacia.”

I risultati del test

L’efficacia complessiva dei sistemi AEB è stata già ampiamente dimostrata, con una riduzione degli incidenti che coinvolgono pedoni pari al 27%. Tuttavia, la loro performance cala drasticamente su strade scarsamente illuminate, dove avviene la maggior parte degli incidenti mortali. Nel corso dello studio, i veicoli sono stati testati a una velocità di 40 km/h con diverse condizioni di illuminazione:

Credit: IIHS

Subaru Forester: Il sistema ha evitato la collisione nella quasi totalità dei casi, dimostrando una performance superiore.
Honda CR-V e Mazda CX-5: entrambi i modelli hanno evidenziato gravi difficoltà a rilevare il manichino vestito con indumenti riflettenti, persino in presenza di illuminazione aggiuntiva.

In alcune circostanze, l’aggiunta di luce stradale non solo non ha migliorato, ma ha peggiorato la capacità di riconoscimento dei pedoni.

Divario tra situazioni reali e test di laboratorio

Sebbene le case automobilistiche stiano già lavorando per migliorare le prestazioni notturne dei sistemi AEB, lo studio dimostra quanto sia ancora complesso colmare il divario tra test di laboratorio e situazioni reali. La Subaru Forester emerge come un esempio di affidabilità, ma gli altri veicoli analizzati hanno evidenziato limiti significativi, sollevando la necessità di interventi mirati.

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