
I campioni della 1000 Miglia, come Andrea Vesco, ci avevano avvisato, mettendoci in guardia su quanto fosse impegnativa la quarta tappa Roma-Bologna. E, come al solito, i numeri parlano chiaro: sono state effettuate 38 prove cronometrate e tre prove di media, per un totale di 590 km, molti dei quali in salita. Il percorso si snodava in parte sulle colline senesi e in parte sugli Appennini che dividono la Toscana dall’Emilia.

Da fuori Roma abbiamo ripreso il convoglio a Passignano sul Trasimeno, paese che si affaccia sulla sponda settentrionale del lago umbro. Dopodiché abbiamo raggiunto nel primo pomeriggio Siena. La città del Palio era la meta della tappa più attesa per via del suo immenso fascino. Già solo l’ingresso nella città storica è stato emozionante con le vetture che faticavano a passare tra le vie strette e la calca di persone e turisti che affollavano la città. Così come l’arrivo in Piazza il Campo, centro culturale storico politico e sportivo, teatro delle sfide all’ultimo fiato tra fantini. L’effetto che fa quando entri in questa piazza è come entrare in un’arena, dove questa volta al centro della scena erano le meravigliose auto d’epoca. Queste ultime hanno preso posto al centro della piazza per mostrarsi in tutta la loro bellezza, con lo sfondo del Palazzo pubblico e della Torre del Mangia medievali. Il frastuono del motore di queste auto storiche che scalpitava per riprendere strada tra la gente risuonava e faceva eco in tutta la piazza.
Il percorso della gara si è snodato attraverso i suggestivi paesaggi del Chianti, tra filari di vigneti e incantevoli borghi come Poggio San Polo e Radda in Chianti. Da qui ci siamo diretti verso il Passo della Futa e della Raticosa, due passaggi storici della 1000 Miglia, condivisi con l’antico Circuito Stradale del Mugello.

Al passo e lungo il percorso appenninico l’atmosfera era fantastica. Tantissimi appassionati si sono riversati lungo la strada ad aspettare le prime auto storiche. E un po’ ovunque si vedevano persone con sedie portatili da campeggio, pronte a godersi lo spettacolo delle Alfa Romeo, Ferrari, Bugatti e molte altre marche che hanno fatto la storia di questa corsa, sfrecciare verso Bologna.
Su questo serpentone d’asfalto si sono decise molte edizioni storiche della 1000 Miglia e delle sue rievocazioni. Questo è infatti un passaggio impegnativo alla fine del percorso, l’ultima sfida per gli equipaggi che, dopo centinaia di chilometri, sono già segnati dalla stanchezza. La lunga discesa verso il traguardo a San Lazzaro di Savena, ci ha poi regalato un panorama mozzafiato sui colli bolognesi al tramonto.

Andrea Vesco e Fabio Salvinelli, a bordo della loro Alfa Romeo 6C 1750 Ss Zagato del 1929, concludono la lunghissima tappa in prima posizione, mantenendo saldamente il comando della corsa. Dietro di loro, la classifica si rimescola nuovamente: al secondo posto si piazzano Fontanella e Covelli su Lancia Lambda Casaro del 1929, mentre Aliverti e Valenti risalgono sul podio agguantando la terza posizione. La O.M. 665 SMM Superba del 1929 della coppia Turelli scende al quarto posto.
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