
Nel Regno Unito, potremo vedere circolare auto a guida autonoma già dal 2026 grazie all’approvazione dell’Automated Vehicles Act. Questa legge permetterà l’introduzione di veicoli completamente autonomi sulle strade britanniche entro i prossimi due anni. Il Segretario ai Trasporti, Mark Harper, ha accolto con entusiasmo l’approvazione dell’Automated Vehicles Act, affermando: “La Gran Bretagna è alla soglia di una rivoluzione automobilistica, e questa nuova legge è un momento fondamentale per lo sviluppo della guida autonoma, che ha il potenziale di cambiare per sempre il nostro modo di viaggiare” (fonte: Auto Express).
Tuttavia, per garantire la sicurezza e l’affidabilità della guida autonoma, saranno necessari lavori di adeguamento infrastrutturale, come la creazione di smart road, ovvero strade intelligenti che possano dialogare in tempo reale con i veicoli e informarli di eventuali code o problemi lungo il tragitto.
Ma quali sono le auto a guida autonoma? Attualmente, in Italia e in Europa sono in commercio auto che raggiungono il secondo livello di guida autonoma. È più corretto parlare di guida semi autonoma fino al livello due, poiché l’auto non sostituisce il guidatore ma lo assiste in alcune fasi della guida, come il mantenimento in corsia e la frenata d’emergenza.
La classificazione della SAE (Society of Automotive Engineers) prevede sei livelli di guida autonoma, dallo 0, che indica auto senza alcun ausilio alla guida, al livello 5, che rappresenta la piena automazione con il sistema che sostituisce completamente il guidatore in tutte le situazioni, ossia un’auto senza volante e pedali. Le vetture a guida autonoma sono considerate tali a partire dal livello 3, poiché consentono di togliere le mani dal volante e far gestire la guida al veicolo.
Un punto interessante e fondamentale della nuova legge inglese riguarda le responsabilità legali in caso di incidente. La normativa stabilisce che, se il veicolo è in modalità autonoma durante l’incidente, i conducenti non saranno ritenuti responsabili. La responsabilità legale ricadrà invece sui produttori e sulle compagnie assicurative che coprono l’auto, con il conducente considerato un “utente-responsabile” e non un “conducente” nel senso tradizionale. Pertanto, uno degli elementi chiave della nuova legge sarà un giro di vite sui produttori che pubblicizzano erroneamente le loro auto come “completamente autonome”. Non facciamo nomi.
Nell’Unione Europea, a luglio 2022, sono state omologate le vetture a guida autonoma di livello 3, anche se il loro utilizzo sulle strade pubbliche non è ancora permesso ovunque. In Germania, per esempio, queste vetture possono circolare, seppur con importanti limitazioni. Al momento, l’UE è impegnata nella regolamentazione comunitaria del livello 2 avanzato per tutte le vetture di nuova immatricolazione.
L’Italia segue questa regolamentazione europea e renderà obbligatorie alcuni adas (sistemi di ausilio alla guida) di livello 2 per le auto immatricolate a partire da luglio di quest’anno (trovi qui tutti i dettagli). Attualmente, nel nostro paese possono essere omologate solo vetture con guida semi-autonoma di livello 2, come previsto dal Decreto Smart Road del 28 febbraio 2018. Con tali vetture, la responsabilità in caso di incidente resta completamente a carico del conducente.
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