
Se ne è parlato proprio nel weekend appena trascorso, pertanto la domanda sorge spontanea: perché hanno sequestrato le Fiat Topolino? Le auto sono state fermate al porto di Livorno, ma non perché siano false, essendo ufficialmente prodotte dal Gruppo Stellantis, quanto per una mancanza di conformità rispetto alla legge sul Made in Italy, che le oltre 100 vetture oggetto del sequestro violerebbero.
Orami è chiaro che la querelle tra il governo italiano e l’azienda franco-italiana non sia ancora giunto al termine. Dopo il caso sulla Milano, che in corso d’opera è diventata Junior, adesso l’attenzione si sposta sulle Topolino. Rea di aver sbandierato la bandiera italiana sulla carrozzeria, quando invece è prodotta in Marocco. Non certo un mistero per gli addetti ai lavori, forse nemmeno per i potenziali acquirenti o gli acquirenti stessi, ma tanto è bastato per scattare il sequestro.
La cosiddetta Legge sul Made in Italy ha implementato misure legali più rigorose per contrastare la contraffazione e l’uso improprio del marchio “Made in Italy”. Inoltre rafforza i poteri di controllo delle autorità competenti per contrastare la contraffazione e la falsificazione dei prodotti Made in Italy. L’obbiettivo è ovviamente tutelare i consumatori e le imprese italiane dagli inganni e dai danni economici.
Tuttavia, per quanto difendere l’eccellenza italiana sia un atto dovuto, la sensazione è che la diatriba tra Stellantis e il Governo italiano siano lontana da giungere al termine e che viva di colpi scena poco funzionali all’economia. Con tutto quello che ne consegue a livello di investimenti da parte dell’azienda franco-italiana. E adesso, cosa succederà di nuovo?
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