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Batterie, un mercato da oltre 230 miliardi di euro l’anno nel 2030

di Redazione - 07/05/2024

Testo di Mattia Eccheli

La strada dell’Europa verso la competitività nel campo delle batterie è stretta ed è in salita, ma c’è. Ed è “green”. Lo sostengono gli analisti della società di consulenza McKinsey nel loro rapporto “The battery cell component opportunity in Europe and North America”, che ha preso in esame i cinque grandi segmenti del giro d’affari partendo dalle risorse per arrivare al riciclaggio. Il solo settore delle celle varrà già 64 miliardi di dollari (circa 60 miliardi di euro) con il 2025 e raddoppierà i volumi con la fine del decennio.

Oltre il 90% dei materiali e della produzione arriva dall’Asia

Ossia quando il mercato degli accumulatori (filiera inclusa) crescerà al ritmo del 19% l’anno arrivare per sfondare i 250 miliardi di dollari nel 2030. Attualmente, tuttavia, il comparto è dominato dall’Asia, che produce il 96% dei materiali catodici, il 95% di quelli anodici, il 95% dei materiali separatori e il 90% di quelli elettrolitici.

Le quote di Europa (che arriva al 3% delle sostanze catodiche) e Nord America (fino al 5% di quella anodiche) sono marginali. Paradossalmente è proprio questa limitata incidenza sul mercato globale che assicura un grande potenziale di crescita. E, sempre paradossalmente, a giudizio degli analisti della McKinsey sono proprio gli obiettivi di sostenibilità ambientale ad aprire i varchi per le imprese che operano nei due continenti, che peraltro non eviteranno di dover importare ancora massicciamente componenti dall’Asia anche oltre il 2030.

Decarbonizzazione “forzata” è un’opportunità per le imprese

La decarbonizzazione, ossia la sfida a difesa del clima (e quindi per le generazioni future) lanciata a livello globale con gli accordi di Parigi, riguarda non solo le materie prime, che dovrebbero venire “rastrellate” nell’ambito di filiere sempre più corte, ma anche lo sviluppo di nuove tecnologie e sostanze, più leggere, meno costose, sicure e efficienti. Il problema resta però quello della garanzia delle forniture, che con le attuali incertezze geopolitiche è tutt’altro che secondario.

Nel bilancio ambientale contano i processi, ma anche la produzione e pertanto la stessa energia impiegata. Un terzo di tutte emissioni di CO2 legate alla fabbricazione delle batterie dipende dalla produzione dei materiali catodici e anodici. In ogni caso, la scalata verso quote di mercato più dignitose nel comparto delle celle per Europa e Nord America sarà lento: gli estensori dello studio immaginano fino ad un massimo del 10% di penetrazione nel 2030 a fronte di una domanda interna almeno doppia.

 

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