
Quanto affermato solo poco tempo fa su queste pagine non è errato, ma fa riferimento ad un modello di incentivi statali che non è ancora operativo e che si articolava basandosi anche sull’ISEE. E che lo sarà verosimilmente dal prossimo marzo.
Ma da questa mattina parte la nuova campagna di incentivi auto, che riprende lo schema di quella precedente. Ecco perché serve un ripasso generale, prima di affrontare il vostro prossimo nuovo acquisto, magari ragionato su soluzioni di incentivi che, al momento, non sono ancora a vostra disposizione.
Pertanto lo schema che segue fa sempre riferimento a tre diverse fasce di emissione di CO2:
In funzione della fascia è disponibile uno sconto anche senza la rottamazione di alcun veicolo. Prima di entrare nel dettaglio, un appunto circa la tipologia del veicolo che sarà possibile rottamare. Infatti la norma prevede che per accedere al bonus statale si dovrà rottamente un vettura di tipo Euro 0, Euro 1, Euro 2, Euro 3, oppure Euro 4.
Chi “rottama” dovrà essere l’effettivo proprietario dal almeno un anno, altrimenti non potrà usufruire dell’incentivo. E una volta acquistata l’auto nuova, si dovrà firmare un documento nel quale si afferma che per almeno un anno non verrà messa in vendita. I mesi salgono a 24 se si tratta di una società di car-sharing.
In questa fascia rientrano molte vettura provviste di una elettrificazione più o meno leggera, soprattutto nella parte “alta” del limite imposto dalla norma. Quindi automobili alimentate a benzina, diesel (spesso coadiuvate da sistemi mild-hybrid) ma anche a GPL e a metano, e ovviamente full-hybrid. Per chi volesse propendere per questo genere di veicoli deve sapere sin da subito che per avere accesso all’incentivo è tassativo (e necessario) rottamare un’altra vettura.
Sono disponibili per questa fascia soltanto 120milioni di euro. Un po’ pochi se si guarda al nostro parco circolante, che vede in testa alle classifiche di vendita auto come Fiat Panda o Dacia Sandero. Mentre l’importo di cui sopra è destinato solamente alle persone fisiche. Lo sconto con rottamazione è pari a 2000 euro, disponibile per vetture sino a 42.700 euro (Iva e optional inclusi).
Questa fascia di mercato è quella che rimanda essenzialmente ai modelli ibridi plug-in disponibili sul mercato. Veicoli che grazie ad una imponente “porzione” di elettrico possono contare su valori di omologazione decisamente più bassi rispetto alle altre tipologie ibride. A differenza di quanto asserito per la fascia precedente, l’incentivo è disponibile anche per chi non ha un’auto da rottamare.
Nello specifico il valore dello sconto di cui si può disporre grazie al rinnovato ecobonus, è pari a 2000 euro in caso di assenza di rottamazione, che salgono invece a 4000 euro quando si ha un’automobile delle classi da Euro 0 a Euro 4 da rottamare.
Ma se prima l’incentivo era esclusivo per le persone fisiche, adesso si aggiungono imprese di noleggio e car sharing. E il limite di spesa, iva inclusa, è salito a quota 54.900 euro. Lo stato italiano ha messo a disposizione 245 milioni di euro, suddivisi in 232,75 milioni per le persone fisiche e 12,25 milioni per imprese di noleggio e car sharing.
Se volete optare per questa fascia di mercato, siete entrati ufficialmente nel magico mondo dell’elettrico. Esattamente come la classe precedente, l’incentivo è destinato sia alle persone fisiche, sia alle imprese di noleggio che a quelle di car-sharing. Lo stato in questo ha stanziato 205 milioni di euro, mentre il limite massimo di spesa è pari a 42.700 euro con iva.
Ovviamente vale il discorso fatto in precedenza, perché si può accedere all’incentivo anche senza rottamare un veicolo (sempre delle classi da Euro 0 a Euro 4). In questo caso lo sconto è pari a 3000 euro, altrimenti, con una vettura da rottamare, si sale a 5000 euro. Valgono invece per tutte le fasce di CO2 e per tutti i possibili avventori agli incentivi, le tempistiche circa l’immatricolazione: 270 giorni dalla prenotazione dell’incentivo.
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