
L’importante è che non capiti, ma se dovesse capitare occorre sapere di cosa si tratta e del perché viene attuato. Infatti il fermo amministrativo viene applicato quando si è morosi. Che tradotto in parole semplici significa che non si è adempito al pagamento di una multa, del bollo, in sostanza di tributi o tasse riguardanti il veicolo. Perché di questo caso specifico stiamo parlando.
Pertanto le amministrazioni o gli enti competenti applicano la misura del fermo amministrativo. Un vero e proprio blocco (in senso figurativo, non fisico) sul mezzo, che quindi non potrà più circolare. Da sottolineare come un veicolo sottoposto a fermo non possa sostare in strada, quindi bisognerà provvedere a riparalo in uno spazio privato.
Ovviamente prima di essere messo in atto, il destinatario viene preventivamente informato del debito da saldare. Trascorsi 60 giorni dall’invio della cartella, l’Agenzia delle entrate-Riscossione è tenuta per legge a compiere ulteriori azioni per riscuotere gli importi richiesti dagli enti creditori, tra cui appunto quella del Fermo Amministrativo.
Non è una domanda ma una affermazione. Perché una vettura sulla quale pende questo tipo di misura può essere venduta. Ovviamente chi acquista un’automobile sottoposta a fermo deve essere informato, anche perché una volta formalizzato il passaggio di proprietà dovrà procedere al saldo della sanzione che ha portato al fermo. Non può invece essere radiata dal PRA e non può essere demolita od esportata.
Per risolvere la questione è sufficiente pagare il proprio debito verso l’ente che detiene il credito. Si può anche decidere di rateizzare la sanzione. Così quando sarà versato pagamento della prima rata verrà predisposta la sospensione del fermo. La cancellazione del fermo avviene solo quando il debito viene pagato interamente. Se invece il debitore non paga le somme contestate, il concessionario della riscossione potrà agire forzatamente per la vendita del veicolo.
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