
Testo di Maurizio Bertera
Che fine farà il pulsante rosso dell’eCall, obbligatorio sulle auto nuove vendute in Europa dal 2018? La chiusura delle reti che lo supportano è ormai vicina. Il caso più discusso è quello della Francia: da aprile 2026 Orange inizierà a spegnere gradualmente la rete 2G, partendo dalle regioni occidentali. SFR e Bouygues Telecom faranno lo stesso entro fine anno.
Nessun allarme immediato: fino a quando resterà attiva la rete 3G, eCall continuerà a funzionare. Ma la Francia ha già stabilito la data del suo addio: entro il 2028 anche il 3G sparirà. A quel punto, l’eCall attuale diventerà inutilizzabile.
In Europa qualcuno cerca di dare l’impressione che esista un piano per salvare eCall. In realtà non c’è alcuna soluzione praticabile. “Il retrofit è impossibile, i costi sarebbero enormi e nessuno è disposto a pagarli”, spiega Tony Jaux, responsabile “Veicoli Connessi” della Piattaforma Automobilistica Francese (PFA). Il problema è anche normativo: modificare un sistema integrato nell’omologazione richiederebbe una nuova omologazione. “Ci stiamo avviando silenziosamente verso un sistema destinato a scomparire appena dieci anni dopo essere diventato obbligatorio. Entro il 2028, circa 70 milioni di auto europee avranno a bordo un dispositivo ormai obsoleto”, conclude Jaux.
I dieci anni di vita di eCall hanno lasciato più interrogativi che risposte. Nel 2018 il Parlamento europeo era ottimista: prevedeva una riduzione dei tempi di intervento del 50% nelle aree rurali e del 40% in quelle urbane, con fino a 2.500 vite salvate ogni anno. Numeri mai dimostrati.
“Quelle cifre sono state diffuse senza verifiche, e sarebbe dovuto essere semplice farle”, commenta Maxime Flament, direttore tecnico della 5G Automotive Association (5GAA).
Anche il Royal Automobile Club britannico è molto critico: uno studio pubblicato nell’agosto 2025 parla di effetti stimati fra il 4 e l’8%, ma senza dati reali per confermarli.
Il paradosso? eCall paga la sua stessa semplicità. Gran parte delle chiamate non riguarda vere emergenze. L’Associazione Europea dei Numeri di Emergenza ha contato 356.746 chiamate eCall nel 2024: solo 53.682 erano reali emergenze, il 15%. In Portogallo la quota di chiamate non pertinenti sale al 98,3%. La Francia fa leggermente meglio, ma resta il problema: per il 2025 si stimano 458.000 chiamate, e il 96% probabilmente non sarà un’emergenza.
Anche quando il sistema si attiva da solo — per esempio dopo l’apertura di un airbag — la chiamata non sempre segnala una situazione critica. Molti alert arrivano da passanti che premono il tasto SOS dopo un incidente, spesso senza motivo.
Nonostante tutto, eCall non scomparirà. Dal 1° gennaio 2026 i nuovi modelli omologati avranno l’“eCall di nuova generazione”, compatibile con le reti 4G e 5G.
Il problema è un altro: milioni di auto vendute negli ultimi anni resteranno escluse. E il loro eCall, senza 2G e 3G, non potrà più funzionare.
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