Quella raccontata sopra è la storia recente dello stabilimento Stellantis di Melfi, uno degli impianti simbolo dell’industria automobilistica italiana. Come evidenziano i dati del grafico interattivo visibile sopra, il 2015 ha rappresentato l’apice produttivo: dalle 123.000 vetture del 2014 si è passati a ben 390.000 unità. Melfi da solo ha firmato oltre la metà della produzione totale di FCA in Italia.

A trainare il boom sono stati due modelli strategici: Jeep Renegade e Fiat 500X, cui si è poi aggiunta Jeep Compass. Ma dal picco del 2015 in poi è iniziata una lenta, ma inesorabile trasformazione. Come mostrano i dati più aggiornati (quelli del 2025 sono ancora parziali), il calo produttivo è strettamente legato all’uscita di scena dei modelli di volume, in primis proprio Renegade e 500X.

Nel frattempo è partita la produzione della nuova Jeep Compass (QUI la news), rinnovata a fondo e ora basata sulla piattaforma STLA Medium, disponibile in versione elettrica e ibrida. Tuttavia, da sola, non può garantire i numeri necessari a un utilizzo pieno dello stabilimento.

Con l’avvio della transizione verso l’elettrico, Stellantis ha avviato un profondo riposizionamento industriale per Melfi: meno volumi, ma prodotti a più alto valore aggiunto. È la logica del margine, non più quella delle grandi quantità. La strategia guarda a modelli premium, flessibili, su piattaforme multienergia. Una strada inevitabile, ma che comporta diversi rischi, specie se la gamma prodotto è impoverita dall’uscita di modelli che non vengono sostituiti.
Durante un intervento alla trasmissione condotta da Bruno Vespa, Antonio Filosa ha ribadito il ruolo centrale dell’Italia all’interno del Gruppo Stellantis e l’importanza di Melfi nella produzione della nuova Compass. Ma è evidente che il rilancio di uno stabilimento come quello lucano non può poggiare su un solo modello, né sulla sola Compass e sulla futura Lancia Gamma.

Il nodo vero è quello dell’offerta. Manca una nuova generazione della Jeep Renegade, un modello che aveva trovato una sua collocazione precisa tra la piccola Avenger (prodotta in Polonia) e la Compass, di dimensioni medio grandi. Riproporla in chiave moderna con motori e tecnologia al passo con i tempi, avrebbe rappresentato un tassello importante per garantire continuità produttiva e occupazionale allo stabilimento.

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