L’Associazione dei costruttori automobilistici europei (Acea) è sempre più preoccupata per l’imminente interruzione della produzione automobilistica europea a causa del blocco della fornitura di microchip fondamentali per la produzione dei suoi associati. La crisi dei microprocessori, che già aveva martoriato la produzione automobilistica nel post Covid, torna a ripresentarsi per effetto dell’affaire Nexperia, la controversia tra la Cina e il governo olandese, con gli Usa sullo sfondo.
“Mentre la controversia politica che ha portato al divieto di esportazione dei chip Nexperia dalla Cina rimane irrisolta, la situazione diventa ogni giorno più critica per la produzione automobilistica globale. La conseguente carenza di fornitura del tipo di chip semplici utilizzati nelle unità di controllo dei sistemi elettrici dei veicoli sta colpendo duramente le case automobilistiche di tutto il mondo, compresa l’Europa”, si legge in una nota dello’associazione.
Il settore sta attualmente attingendo alle scorte di riserva, ma le forniture stanno rapidamente diminuendo. Da un sondaggio condotto questa settimana tra i nostri membri, alcuni prevedono già un’imminente interruzione delle linee di assemblaggio. Esistono molti fornitori alternativi, ma ci vorranno molti mesi per costruire la capacità aggiuntiva necessaria a colmare la carenza di fornitura. L’industria automobilistica non ha molto tempo prima che si manifestino gli effetti peggiori di questa carenza.
“Sappiamo che tutte le parti coinvolte in questa controversia stanno lavorando alacremente per trovare una soluzione diplomatica. Allo stesso tempo, i nostri membri ci segnalano che le forniture di componenti sono già state interrotte a causa della carenza”, ha affermato Sigrid de Vries, Direttore generale dell’Acea. “Ciò significa che l‘interruzione delle linee di assemblaggio potrebbe essere solo questione di giorni. Esortiamo tutte le parti coinvolte a raddoppiare gli sforzi per trovare una via diplomatica per uscire da questa situazione critica”.
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