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I fari intelligenti di Opel che dialogano con i pedoni

di Redazione - 27/10/2025

Testo di Maurizio Bertera

Quello di creare una ‘comunicazione’ tra vetture e utenti della strada più che un sogno è semplicemente un problema tecnico di non facile risoluzione. Ben più della guida autonoma, dove si tratta di creare la perfetta interazione tra l’auto e chi guida (quando serve).

Opel sta lavorando invece per proteggere al massimo livello soprattutto i pedoni: il brand tedesco di Stellantis e l’Università Tecnica di Darmstadt hanno recentemente presentato una versione speciale della Opel Grandland dotata di uno speciale display luminoso pensato per comunicare con gli altri utenti della strada. Gli ingegneri e gli studenti si sono concentrati sui gruppi ottici anteriori, in ciò favoriti dal design delle Opel attuali, ovvero il Vizor, la fascia che avvolge l’intero frontale e che, su questo prototipo, assume un valore decisivo.

“I fari svolgono un ruolo importante nell’aumentare la sicurezza stradale, ma i moderni sistemi di illuminazione sono in grado di fare molto di più. Ad esempio, le firme luminose possono essere facilmente animate tramite un display in grado di comunicare” si legge nella nota tecnica di Opel.

Il logo luminoso che ti avvisa del pericolo

Il team ha quindi dotato la Grandland di un sistema di telecamere ottimizzate per il rilevamento di oggetti, figure umane e gesti, ricorrendo inoltre all’Intelligenza Artificiale per sviluppare un sistema in grado di prevedere le intenzioni degli altri utenti della strada. Il secondo step è stato modificare lo spazio dove normalmente sulla Grandland è posizionato il Blitz, ovvero il logo con il cerchio attraversato dal fulmine.

In condizioni normali è lui ad essere visualizzato. Ma non appena si incrociano altri veicoli in situazioni particolari, sparisce per far posto a delle animazioni pensate appositamente. Quando sull’auto è attivata la guida autonoma di livello 3 o superiore, due luci rosse sui gruppi ottici anteriori e posteriori lampeggiano in modo permanente, avvertendo tutti coloro che si trovano nelle vicinanze. Quando le telecamere rilevano un pedone davanti al veicolo, le luci di segnalazione diventano rosse e il display mostra un segnale di avvertimento dello stesso colore avvisando quindi visivamente il pedone dell’avvicinarsi dell’auto. Mentre contemporaneamente la Grandland inizia automaticamente a rallentare.

Una volta arrestata, l’illuminazione distintiva diventa verde e il display mostra una figura verde che cammina. Luce che indica che l’auto ha riconosciuto il pericolo, si è fermata e che il pedone può attraversare. Ovviamente il sistema prevede una sorta di backup d’emergenza nel caso in cui la situazione non possa essere gestita dall’algoritmo di intelligenza artificiale.

Il conducente infatti – come peraltro viene previsto dai protocolli di utilizzo per i sistemi ADAS di livello 3 – deve essere pronto a intervenire in qualsiasi momento, prendendo il controllo del veicolo. L’intento di Opel è apprezzabile e sicuramente la sicurezza delle auto a guida autonoma passa anche attraverso la loro abilità nel riconoscere potenziali pericoli con i soggetti più deboli sulle strade. Quello che andrà verificato resta l’utilizzo e soprattutto l’utilità pratica di questo sistema in condizioni reali e i tempi di reazione di fronte a movimenti bruschi, vedi il classico bambino che attraversa improvvisamente per rincorrere il pallone.

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