
Prove libere venerdì 24 ottobre
Qualifiche di sabato 25 ottobre
Gara di domenica 26 ottobre
Torna la Formula 1. A distanza di appena una settimana dal Gp degli Stati Uniti, che ha visto trionfare Max Verstappen, la Formula 1 fa tappa in Messico. Max Verstappen con l’ultimo successo è a soli 40 punti dalla vetta della classifica del mondiale. Normale quindi pensare che la 20esima tappa della stagione di Formula 1, che si disputerà sull’Autodromo Hermanos Rodriguez di Città del Messico, sia assolutamente imperdibile.
In testa al mondiale c’è sempre Oscar Piastri, con il vantaggio sul compagno di squadra Lando Norris che è di 14 punti. Al termine della stagione mancano ancora cinque gare e due Sprint. Tutto è ancora aperto. Se per il titolo mondiale è lotta a tre, altrettanto combattuta è la corsa al secondo posto del campionato Costruttori, con la posizione che è contesa da Mercedes, Ferrari e Red Bull.
La scuderia di Maranello ho ritrovato un po’ di buon umore grazie al podio conquistato da Leclerc nel Gp degli Stati Uniti. Dodici mesi fa Carlos Sainz ha conquistato quella che è l’ultima vittoria della Ferrari in Formula 1. Manca ancora all’appello una prestazione maiuscola di Hamilton, che nell’ultimo Gp si è fermato ai piedi del posto, chiudendo quarto.

Un circuito unico al mondo: non solo per la sua altitudine estrema, ma anche per il carico emotivo che porta nel nome e nel tracciato. L’Autódromo Hermanos Rodríguez è intitolato ai fratelli Ricardo e Pedro Rodríguez. iL primo, talento precocissimo della Formula 1; il secondo, pilota coraggioso e velocissimo degli anni Sessanta.
Inaugurato nel 1962, ha ospitato la Formula 1 per la prima volta l’anno successivo. Le sue prime versioni si distinguevano per un rettilineo di 1,2 km, un tornante secco poi eliminato e il famigerato tratto “The Esses”, che portava alla curva più iconica del circuito: la Peraltada, una sopraelevata tanto affascinante quanto pericolosa.
Dopo una lunga pausa, la Formula 1 è tornata a correre in Messico tra il 1986 e il 1992. Qui Gerhard Berger ottenne nel 1986 la sua prima vittoria in carriera, mentre Ayrton Senna fu protagonista nel 1991 di uno spettacolare incidente alla Peraltada, che portò a una sua parziale modifica per motivi di sicurezza.
Il GP è tornato definitivamente in calendario nel 2015 con un tracciato rivisitato, che conserva tratti originali come il lungo rettilineo di partenza e l’ingresso nello stadio Foro Sol, ma ha dovuto sacrificare la Peraltada per garantire la sicurezza dei piloti. Le modifiche, iniziate nel 2002 e completate nel 2015, hanno reso difficile qualunque confronto diretto con le edizioni del passato.

Un test per motori e freni
Correre a 2.286 metri di altitudine cambia tutto. L’aria rarefatta influisce sulla potenza dei motori termici e sulla capacità di raffreddamento di freni e componenti meccaniche. Eppure, le monoposto moderne hanno dimostrato una sorprendente affidabilità anche in queste condizioni estreme.
Secondo i tecnici Brembo, l’impianto frenante è messo a durissima prova: su 17 curve, in ben 9 i piloti fanno uso dei freni, in particolare dalla curva 4 alla 7. Il circuito si è guadagnato un livello di difficoltà 4 su 5 nella scala Brembo, con tre frenate classificate “Hard” e due “Medium”.
I numeri del GP del Messico
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