
La guida autonoma in Europa sarà targata Italia. Ci sono infatti 60 sindaci del nostro Paese pronti a predisporre l’ecosistema tecnologico per lo sviluppo dell’autonomous driving, almeno stando alle parole della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, che non ha spiegato però se si tratti di guida autonoma vera e propria o di guida assistita di livello avanzato.
“Le città e i paesi sono pionieri nella ricerca di soluzioni concrete e innovazioni in tutta Europa. In Italia”, ha detto von der Leyen, aprendo a cerimonia del Patto dei sindaci dell’Ue 2025 a Bruxelles, “abbiamo creato una rete di città dove potranno circolare le prime auto a guida autonoma: una coalizione di 60 sindaci italiani ha già manifestato il proprio interesse. Facciamo in modo che questo progetto diventi realtà”.
“Innovazioni locali come queste stanno plasmando il futuro dell’Europa e noi vogliamo rendere le vostre città centri di innovazione», ha sottolineato.
A dare sostanza alle parole di Ursula von der Leyen è la proposta dell’europarlamentare PD Pierfrancesco Maran, che ha lanciato l’idea di una rete nazionale di città pronte a sperimentare la guida senza mani. E 60 sindaci italiani hanno risposto all’appello offrendo le proprie aree urbane e autostradali per i test di questa nuova tecnologia.
L’obiettivo è creare un ecosistema tecnologico condiviso, capace di connettere amministrazioni locali, università e imprese, e di dotare le città di infrastrutture digitali, segnaletica intelligente e connettività 5G.
Maran sottolinea che il progetto non riguarda solo la sperimentazione, ma anche la costruzione di una filiera industriale nazionale: “Possiamo far nascere in Italia il primo vero laboratorio europeo della guida automatizzata, con regole comuni e un approccio sicuro e sostenibile”.
Come dicevamo in apertura non è però ancora chiaro se si parli di guida autonoma vera e propria o di guida assistita di livello avanzato. Nel primo caso il veicolo si muove senza alcun intervento umano; nel secondo, più realistico nel breve periodo, il conducente può lasciare le mani dal volante nei tratti autostradali, mentre il sistema gestisce corsia, distanza e velocità, restando tuttavia necessario essere pronti a riprendere il controllo in ogni momento.
La distinzione è tutt’altro che tecnica: la guida autonoma richiede norme europee ancora in via di definizione e infrastrutture più evolute, mentre la guida assistita rappresenta un passaggio concreto verso una mobilità connessa e sicura, dove l’uomo e la macchina condividono la responsabilità del viaggio.
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