
Testo di Tommaso Marcoli
Il circuito Tazio Nuvolari di Cervesina ha fatto da cornice al tour “Are you a driver or what?”, evento itinerante con cui Lotus sta portando in giro per l’Italia la propria gamma. Una giornata intensa, scandita da prove in pista che hanno permesso di toccare con mano il passato, il presente e soprattutto il futuro del marchio inglese.
Lotus era sinonimo di leggerezza e dinamica pura, ma la sua gamma oggi riflette un cambiamento profondo. La Emira, (forse) ultima sportiva a combustione, ha ribadito quanto la filosofia di Colin Chapman sia ancora attuale: peso contenuto, sterzo comunicativo e un telaio che riesce a trasformare anche le curve più veloci in esperienze di precisione assoluta. Allo stesso tempo, però, Lotus guarda con decisione al mondo elettrico, introducendo modelli che segnano un nuovo corso per la casa di Hethel.

La Eletre è stata sicuramente la novità più dirompente della Storia recente Lotus. Un suv elettrico da oltre 900 cv, con trazione integrale e un’accelerazione che la porta da 0 a 100 km/h in meno di tre secondi. Una Lotus così non si era decisamente mai vista. Nonostante i suoi oltre 2.500 kg di peso, riesce a mascherare la mole grazie a sospensioni attive e a uno sterzo diretto che restituisce più precisione di quanto ci si aspetterebbe da un’auto di queste dimensioni.

L’autonomia dichiarata supera i 500 km, merito della batteria da 112 kWh con architettura a 800 volt che supporta la ricarica ultrarapida. È un modello che rompe con la tradizione, ma che incarna la volontà di Lotus di confrontarsi a testa alta con i giganti del lusso e delle prestazioni.

Accanto alla Eletre, la Emeya si posiziona come gran turismo a batterie. Coupé a quattro porte, linee filanti e numeri che non lasciano spazio a dubbi: fino a 918 cv e accelerazione 0-100 km/h in 2,7 secondi. Ma più dei dati colpisce il comportamento dinamico, che unisce compostezza da GT e reattività da supercar. È un’auto capace di adattarsi: estrema quando si chiede tutto al pedale dell’acceleratore, rilassata e silenziosa quando si viaggia a velocità costante.

Anche qui, la piattaforma a 800 volt e la ricarica rapida permettono di accumulare in un quarto d’ora l’energia necessaria per 350 km. La Emeya incarna la sfida più ambiziosa: proporre un’auto che possa sostituire, in prospettiva, la classica granturismo a benzina senza far rimpiangere le emozioni alla guida.

Il capitolo più atteso della giornata, almeno in pista, è stato però quello dedicato alla Emira Turbo SE, sportiva che segna un passaggio chiave per il marchio. È la nuova versione della gamma Emira, ma al tempo stesso si presenta come il modello più equilibrato per chi cerca una Lotus da guidare ogni giorno.

Sotto il cofano pulsa un quattro cilindri turbo da 2,0 litri sviluppato insieme ad AMG, in grado di erogare 400 cv e di scattare da 0 a 100 km/h in appena 4 secondi. La trasmissione doppia frizione a otto rapporti è stata rivista per garantire cambiate più rapide e lineari, amplificando la sensazione di controllo totale. In pista, la Turbo SE si distingue per inserimenti precisi, stabilità in appoggio e un equilibrio che permette di spingere a fondo senza mai perdere la confidenza con il mezzo.
Il telaio a doppi triangoli e lo sterzo elettroidraulico completano un pacchetto dinamico che resta fedele alla filosofia Lotus originaria, mentre la cura per l’abitacolo introduce un livello di comfort inedito per la casa di Hethel: sedili regolabili elettricamente in dodici posizioni, un sistema audio da 190 watt e connettività wireless per smartphone. Non più soltanto una sportiva da pista, ma una vettura capace di offrire praticità e qualità anche nell’uso quotidiano.

L’estetica, arricchita da badge esclusivi, emblemi giallo-nero e dettagli satinati, può essere ulteriormente personalizzata con il pacchetto Racing Line, che introduce pinstripe in tinta con le pinze freno e cuciture interne coordinate. Una sportiva cucita su misura, che esprime carattere senza eccessi.
In definitiva, la Emira Turbo SE rappresenta il punto di equilibrio tra la tradizione di Lotus e le nuove esigenze di mercato. È più accessibile della V6 (si parte da 113.800 euro) , più razionale rispetto alle elettriche e al tempo stesso capace di incarnare l’essenza del marchio: dinamica pura, leggerezza e piacere di guida. Sul tracciato di Cervesina ha dimostrato di saper tenere testa alle aspettative, e fuori dalla pista promette di conquistare anche chi cerca una sportiva fruibile ogni giorno, senza rinunciare al brivido che solo una Lotus sa dare.

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