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Rallenta la corsa globale dell’elettrico

di Marco Triulzi - 12/09/2025

Ad agosto le vendite mondiali di veicoli elettrici e ibridi plug-in hanno registrato un incremento del 15% rispetto allo stesso mese del 2024, il ritmo di crescita più contenuto dall’inizio dell’anno. Lo segnala la società di ricerca Rho Motion, citata da Reuters, sottolineando come il raffreddamento della domanda in Cina – primo mercato al mondo per l’auto elettrica – abbia inciso in modo determinante sul dato globale.

La frenata cinese

Nel 2024 la mobilità a batteria era cresciuta con ben altri numeri: tassi mensili vicini al 30% a livello globale, trainati dalla Cina, che da sola ha immatricolato quasi 13 milioni di “New Energy Vehicles”(NEV: plug-in + elettriche), pari a oltre il 40% del mercato domestico. Quest’anno però il passo è cambiato. Ad agosto le vendite cinesi di elettriche e plug-in sono salite appena del 6% su base annua, contro il +36% medio della prima metà del 2025. Un rallentamento che pesa sull’intero comparto, visto che Pechino concentra più della metà delle vendite mondiali.

Tra le cause c’è la fine della spinta generata dalla cosiddetta price war, la guerra dei prezzi scatenata nel 2023 da Tesla e subito seguita dai costruttori locali. Per mesi sconti e offerte aggressive hanno gonfiato la domanda, ma hanno anche eroso i margini delle aziende e abituato i consumatori ad attendere ribassi sempre più forti prima di comprare. Il governo cinese è intervenuto chiedendo ai costruttori di frenare questa corsa al ribasso per tutelare la redditività del settore. A ciò si è aggiunta la guerra dei dazi, con la Cina che ha sospeso l’ordinabilità delle Tesla Model S e Model X prodotte negli Stati Uniti.  Il risultato è stato un raffreddamento immediato del mercato, che oggi non beneficia più di quella spinta artificiale.

Europa in crescita, attesa per gli incentivi

Se la Cina frena, l’Europa viaggia in controtendenza. Ad agosto le immatricolazioni di auto elettriche e ibride plug-in sono aumentate del 48%, secondo Rho Motion, mentre il Nord America ha segnato un +13%. Anche i mercati emergenti hanno dato un contributo importante con un balzo del 56%. Per il quarto trimestre gli analisti prevedono un rimbalzo globale, favorito dall’arrivo di nuovi incentivi in Cina, dall’effetto stagionale di fine anno e, negli Stati Uniti, dalla corsa agli acquisti legata alla scadenza di alcuni crediti fiscali.

Il rallentamento registrato ad agosto appare dunque come una pausa di assestamento più che un’inversione di tendenza. Ma segnala con chiarezza che la crescita dell’elettrico non potrà più contare solo sugli sconti e sulla spinta cinese: per consolidarsi dovrà fare leva su politiche industriali solide, infrastrutture di ricarica più capillari e strategie di mercato sostenibili nel lungo periodo.

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