
Testo di Fabio Madaro
Audi ha confermato che il 2.5 TFSI a cinque cilindri non potrà sopravvivere all’entrata in vigore della normativa Euro 7 prevista entro la fine del 2026. E con lui uscirà di scena, molto probabilmente, anche la RS3, la compatta sportiva che ha fatto sognare intere generazioni di appassionati. I motivi sono semplici: non si tratta di limiti tecnici insormontabili, ma di costi di sviluppo insostenibili per un propulsore ormai montato solo su un modello. Lo stesso ceo di Audi, Gernot Döllner, al Salone di Monaco è stato lapidario: «No, non sarebbe difficile preparare un’evoluzione. È una questione di scala e di domanda complessiva del mercato». E ha evitato di fare previsioni su una nuova RS3 termica, lasciando comunque intendere che il futuro sarà esclusivamente elettrico.

La RS3 è sempre stata molto più di una semplice hot hatch. L’ultima versione con il 2.5 TFSI da 400 cavalli – equivalenti a 157,6 cv/litro – accelera da 0 a 100 km/h in 3,6 secondi, un risultato che la pone allo stesso livello delle vere super sportive. Ma la vera magia di questo motore non sono solo i numeri che lo hanno distinto in questi anni: questo motore ammaliava per il suono inconfondibile emesso dagli scarichi, una sinfonia meccanica che alternava ruggito e musicalità, capace di emozionare chiunque si sedesse al volante.

Walter Röhrl (una celebrità dei rally che corse anche con la Audi quattro) lo descrisse così: «Un motore che ti parla. Sa avvertirti, sa urlare quando serve, ma sa anche accompagnarti con dolcezza. Un compagno di viaggio, non solo una macchina da corsa». Il particolare timbro del cinque cilindri derivava dalla sua architettura irregolare, che produceva una sequenza di scoppi unica. Una caratteristica che nessun artificio sonoro elettronico potrà replicare.

Come accennato le origini del mito di questo motore risalgono all’inizio degli anni 80 quando la prima quattro Sport debuttò a Montecarlo nel 1981. Fu la prima auto da rally con trazione integrale permanente, e la combinazione con il cinque cilindri turbo rese la vettura imbattibile. Vinse corse e mondiali in ogni angolo del pianeta conquistando il primo titolo costruttori già nel 1982. Quelle tante vittorie cambiarono per sempre la percezione del marchio Audi: da costruttore di berline sobrie e solide, a protagonista assoluto della scena sportiva mondiale.

Dopo il trionfo nei rally, Audi continuò a sviluppare il cinque cilindri su diverse vetture stradali, dalle Coupé GT alle prime S2. Negli anni Duemila il motore tornò protagonista grazie alla TT RS e alla RS Q3, fino a trovare nella RS3 la sua declinazione più pura e apprezzata. Un’auto capace di portare la tradizione sportiva dei Quattro Anelli su un terreno nuovo: quello delle compatte di alta gamma, un segmento in cui la RS3 è diventata punto di riferimento assoluto.

Ora, come detto, con l’arrivo della normativa Euro 7 i limiti su emissioni e consumi si fanno ancora più stringenti. Per rispettarli servirebbero nuovi investimenti su catalizzatori, sistemi ibridi e filtri, ma il gioco non vale la candela per un motore destinato a un solo modello. Pare comunque che per l’addio Audi stia preparando un’ultima versione speciale della RS3 con una potenza stimata intorno ai 420 Cv.
Ciò detto va aggiunto che il ciclo di vita della A3 si concluderà comunque a fine decennio, quando con ogni probabilità verrà sostituita da una nuova generazione 100% elettrica. La RS3 termica non avrà quindi una piattaforma su cui contare.

L’addio al cinque cilindri non cancellerà mai ciò che ha rappresentato: un simbolo di coraggio tecnico e di passione meccanica. Un motore nato controcorrente, cresciuto nei rally e maturato nelle compatte sportive.

Con la RS3, Audi ha regalato a tanti appassionati la possibilità di guidare un pezzo di storia su quattro ruote, un’auto capace di emozionare ben oltre i freddi numeri delle schede tecniche. Il futuro sarà elettrico, silenzioso e rapidissimo, ma senza il rombo di questo cinque cilindri mancherà qualcosa. Forse, come è stato scritto recentemente in Germania, la RS3 sarà ricordata come l’ultima auto ad avere un cuore che cantava con tempi dispari.

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