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Un’autostrada nel cuore di Berlino

di Redazione - 03/09/2025

Testo di Maurizio Bertera

Berlino sul fronte della mobilità ha notevoli problemi: è alle prese con la scarsa efficienza dello scalo aeroportuale BER (nove anni di costruzione, sette aperture fallite, ancora grossi problemi tecnici e gestionali) e ora si trova ad affrontare un mare di polemiche per la recente inaugurazione di altri 3,2 km dell’autostrada A100 che attraversa la capitale.

Un progetto costato 721 milioni di euro che ha diviso l’opinione pubblica, con la sua promessa di un traffico più fluido e le accuse di «assurdo anacronismo» confrontando con quanto succede in città quale Copenaghen. Parigi, Vienna, Milano dove si punta a ridurre l’utilizzo dei veicoli. Ci sono voluti dodici anni di lavori per poco più di tre km di asfalto inclusi un tunnel di 400 metri e tre grandi svincoli.

Dure proteste

La festa è stata rovinata da proteste: un centinaio di dimostranti da una parte, altri 150 davanti all’Hotel Estrel – dove la cerimonia ufficiale era stata spostata per timore di disordini. – e persino un attacco di vernice rosa su un ponte il giorno prima. I Verdi la definiscono «la strada più assurda della Germania», Greenpeace la considera «un’infrastruttura che riscalda la città, climaticamente e socialmente». «Ogni metro in più significa più rumore, più inquinamento, più traffico per i residenti» riassume Antje Kapek consigliere dei Verdi.

Peraltro, anche a Parigi le scelte non vengono fatte senza malcontento. Ad esempio, il Marais ha visto il suo traffico stradale praticamente scomparso in due anni e mezzo, al punto da trasformare il quartiere in una ‘cartolina’ per i residenti e i turisti: più respirabile, più sicuro. Ma i negozianti, da parte loro, lamentano un forte calo di clienti e non sopportano una zona che è diventata un “Airbnb”.

Si pensa all’estensione

L’esempio illustra chiaramente l’ambivalenza di queste politiche anti-auto: un guadagno in termini di qualità della vita, a seconda della fazione che si sceglie, ma anche un costo economico per alcuni attori locali. Per i suoi sostenitori, ad esempio, l’A100 rimane vitale. Il sindaco Kai Wegner assicura che l’autostrada «toglie traffico dalle zone residenziali» e promette già il passo successivo, con l’estensione del 17° tratto verso est.

La Camera di Commercio la considera «un guadagno netto per la capitale», citando la crescita di Berlino e la necessità di collegare l’aeroporto di Berlino-Tegel con le tratte veloci che portano a Dresda e Francoforte sull’Oder. Certo, il contrasto rimane evidente: mentre la maggior parte delle principali città continentali sta reinventando la mobilità per essere meno dipendente dalle auto, Berlino continua a puntare sull’asfalto.

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