
Testo di Fabio Madaro
Chi entra oggi nello stabilimento Mercedes-Benz Vans di Düsseldorf può imbattersi in una scena che, fino a poco tempo fa, sembrava uscita da un film di fantascienza: tra i capannoni dove nascono Sprinter ed eSprinter, tra muletti, operai e robot industriali, c’è anche un cane. Non un meticcio da cantiere o un labrador addestrato alla sicurezza, ma un quattrozampe meccanico dal nome amichevole: Aris.
Aris non scodinzola, non chiede crocchette e non si addormenta in pausa pranzo. Lui pattuglia. Silenzioso, metallico e determinato, attraversa i 325.000 metri quadrati della fabbrica — una città nella città — per fare ciò che a nessun umano piacerebbe fare: andare a caccia di fughe di aria compressa e di quei rumori sospetti che annunciano guai in arrivo. Insomma, se qualcuno ha pensato a un cane da guardia, Mercedes lo ha preso alla lettera: Aris è il guardiano dell’efficienza.
Secondo quanto riporta l’agenzia ANSA, la Casa della Stella lo ha da poco introdotto come parte di un pacchetto di digitalizzazione che comprende anche sistemi predittivi per manutenzione e logistica. Tradotto in parole più semplici: Aris non è un esperimento simpatico da laboratorio, ma un ingranaggio serissimo di una strategia che punta a ridurre i costi energetici, prevenire guasti e dare una mano (o se preferite, una zampa) ai 5.500 dipendenti della fabbrica.
E che zampa. Grazie all’intelligenza artificiale e a una serie di sensori audiovisivi, Aris riesce a leggere i vari misuratori e i mille parametri di produzione come un tecnico di lungo corso, a “sentire” sibili quasi impercettibili che tradiscono perdite d’aria e a segnalare guasti imminenti prima che un’intera linea si fermi. Non abbaia, ma la sua segnalazione vale più di un allarme. Sembrano dettagli da poco ma non lo sono affatto: le fughe di aria compressa (che alimenta moltissimi dispositivi, dagli utensili delle catene di montaggio ai sistemi robotici) possono causare sprechi energetici fino al 60%, con costi che si contano in centinaia di migliaia di euro all’anno. Qui il fiuto elettronico di Aris diventa oro.
A renderlo ancora più simpatico (o inquietante, a seconda dei punti di vista) è la sua agilità felpata: con quattro gambe meccaniche supera gradini, evita ostacoli e si muove dove un normale carrello non arriverebbe mai. Visto così, sembra davvero un collega zelante che non si ferma mai. La differenza? Non chiede ferie e non sciopera.
Ma Aris non è solo. Nel cielo della fabbrica vola anche un drone, incaricato di un compito meno nobile: contare i contenitori vuoti nei magazzini. Un’attività noiosa e ripetitiva che adesso viene sbrigata dall’alto, mentre i dipendenti possono occuparsi di altri lavori meno monotoni. Insomma, nella fabbrica di Düsseldorf oggi ci sono cani e droni, e pare che vadano pure d’accordo.
Il bello è che entrambi gli “animali tecnologici” sono collegati a una piattaforma cloud che consente di dialogare tra loro e, un domani, persino con altri robot in stabilimenti diversi. Oggi Aris fiuta fughe d’aria in Germania, domani potrebbe scodinzolare virtualmente a Stoccarda o a Charleston, in South Carolina.
Certo, fa sorridere pensare che per risolvere un problema così tecnico e asciutto come l’efficienza energetica si sia scelto un cane. Ma l’ironia dura poco: quando i numeri parlano di milioni risparmiati in bolletta e di linee produttive che non si fermano, anche il più scettico finisce per guardare Aris con rispetto. E magari con un po’ di affetto.
Alla Mercedes hanno inventato un operaio a quattro zampe che non conosce distrazioni. E chissà che, un giorno, non diventi anche la mascotte della fabbrica. Per ora, si accontenta di abbaiarci — pardon, segnalarci — ogni volta che c’è aria di guai. Letteralmente.
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