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La Defender di Churchill torna con 400 cavalli e un conto molto salato

di Redazione - 26/08/2025

Testo di Fabio Madaro

C’è un momento nella vita di ogni costruttore in cui, finite le idee, si decide di rovistare nel vecchio baule dei ricordi. È quello che sta facendo JLR con la Classic Defender V8 Churchill Edition, un omaggio alla Serie 1 donata a Winston Churchill per il suo 80° compleanno nel lontano 1954.

Solo dieci esemplari realizzati sulla base della precedente Defender, motore V8 da 5 litri e 400 cavalli, prezzo che parte da 279 mila sterline (312 mila euro) e sfiora le 300 mila (348 mila euro) a seconda della carrozzeria scelta (90 hard-top, soft-top o 110). E per chi volesse ancora più esclusività, c’è persino una capote in tela su misura: niente male, se si pensa che l’auto originale era stata regalata a Churchill come un pensiero di compleanno, non come un investimento da collezionisti.

Fedele all’originale

Per ricreare l’atmosfera d’epoca, gli uomini della divisione Works Bespoke sono andati fino al museo Emil Frey Classics di Safenwil, in Svizzera, dove è custodita la “UKE 80” originale (il nome affibbiato alla vettura), per carpirne ogni dettaglio. Così le nuove Defender sfoggiano la stessa vernice verde bronzo, i cerchi in acciaio da 16 pollici riverniciati nello stesso tonalità e l’interno in pelle semi-anilina verde bottiglia. Persino la griglia in metallo e il paraurti zincato fanno parte del pacchetto nostalgia.

Solo per collezionisti

Naturalmente non mancano tocchi per stuzzicare la curiosità del vero collezionista: l’orologio con quadrante blu e striscia rossa ispirato allo champagne Pol Roger “Sir Winston Churchill” e la decalcomania “UKE 80” sui parafanghi anteriori. Un’operazione di marketing finemente studiata, ma anche piuttosto trasparente nel suo intento: vendere un mito d’epoca travestito da fuoristrada moderno.

Senza dubbio un’operazione encomiabile, ma dal sapore un po’ agrodolce. Perché se è vero che la tradizione è linfa vitale per marchi come Land Rover, che senza il Defender probabilmente non esisterebbero neppure, è altrettanto vero che aggrapparsi spesso e volentieri ad antiche leggende per mantenere alta l’attenzione e, perché no, far cassa suona come un segnale di difficoltà. Ma del resto in JLR non è la prima volta. Prima della Churchill Edition, ci sono state la Trophy, la Trophy II e la Islay. Piccole serie che puntano su heritage e collezionismo più che su un reale sviluppo di prodotto. Certo, la Defender resta un’icona intramontabile e il fascino di Churchill che scende da una fuoristrada color verde bottiglia non ha prezzo (o meglio: oggi ne ha: 300 mila sterline o giù di lì). Ma la domanda resta: quanto a lungo si può vivere di ricordi?

Tutto bene, ma….

Perché, a guardarla bene, questa operazione sa più di “raschiare il fondo del barile” che esaltare il glorioso passato. E allora forse ci si chiede se, nel 2025, non sarebbe meglio immaginare una nuova leggenda piuttosto che replicarne una vecchia di settant’anni.

In fondo, anche Churchill diceva che: “Il successo non è mai definitivo, il fallimento non è mai fatale; è il coraggio di continuare che conta.” E a ben pensare questi concetti valgono anche per le auto: la tradizione è sì importante, ma senza un futuro da costruire, rimane soltanto un bellissimo cimelio in vendita a caro prezzo. E come ricordava ancora lo statista britannico: “Non sempre cambiare equivale a migliorare, ma per migliorare bisogna cambiare”. Un pensiero che a Solihull dovrebbero forse appendere a caratteri cubitali nei corridoi della sede JLR.

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