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Viaggare è sempre più un lusso: rincari su carburanti, pedaggi e cibo

di Redazione - 01/08/2025

Testo di Maurizio Bertera

Non fa notizia, ma resta un momento fastidioso alla vigilia dell’esodo estivo che mette di cattivo umore gli italiani. Invariabilmente, a fine luglio, aumentano i prezzi del carburante. Sono numeri e non teorie. Nel caso del ‘pieno’, l’Italia si conferma uno dei Paesi più cari in assoluto: lo dicono gli ultimi dati ufficiali della Commissione Europea, nel luglio 2025 la benzina è costata in media 1,729 euro al litro, il gasolio 1,663 euro al litro, con un aumento rispettivamente del 2% e del 4% rispetto a giugno.

Viaggi lunghi, un salasso!

Facile.it ha provato a fare due conti sul tema. Ed ecco che un viaggio di 2.500 chilometri – per esempio Milano-Lecce andata e ritorno più qualche piccola escursione durante il soggiorno – richiede almeno 285 euro di benzina o 216 euro se la vettura è diesel. Questo perchè gli automobilsti italiani spendono il 6% in più rispetto alla media europea con un’auto a benzina e il 7% in più s guidano un veicolo al gasolio. Questi valori fanno guadagnare al nostro Paese rispettivamente il quarto e quinto posto tra le Nazioni più costose dell’Unione Europea. Il confronto con altri Paesi europei è impietoso. Per esempio, per un viaggio da 2.500 chilometri entro i confini nazionali, gli austriaci spendono 253 euro in benzina, l’11% in meno rispetto all’Italia. Agli spagnoli, per un tour on the road di pari lunghezza, bastano 246 euro, il 14% in meno.

L’Est Europa dove si spende meno

Il prezzo della benzina scende ulteriormente spostandosi verso est. In Romania e Polonia, per esempio, per un viaggio in auto da 2.500 chilometri si spendono circa 230 euro, il 19% in meno rispetto al nostro Paese. I più fortunati del continente sono gli automobilisti bulgari: per percorrere 2.500 chilometri in auto servono appena 203 euro di benzina, il 30% in meno rispetto all’Italia. Ci possiamo consolare solo guardando a tre Paesi: per i greci il conto è di poco superiore (+1%), per un viaggio in auto nei Paesi Bassi la cifra sale a 314 euro (+10%) e arriva a sfiorare i 320 euro in Danimarca (+12%).

Cibo e bevande? Prezzi da capogiro

Il ‘costo dell’esodo coinvolge anche i prezzi nelle aree di servizio del cibo e del bere. La consueta indagine annuale di Altroconsumo sulla rete autostradale italiana ha confermato quanto si sa da tempo: i prodotti sono carissimi e In particolare, le bevande (acqua compresa) costano circa il quintuplo dei prezzi del supermercato. Quest’anno, rispetto alla rilevazione del 2024, aumentano il caffè (+7%) e le brioche (+16%), rendendo la colazione ben più esosa. Sebbene sia in leggera diminuzione (-5%) rispetto allo scorso anno, il problema resta l’acqua, un bene essenziale, venduta in media a 3,18 euro al litro, cinque volte il prezzo in un supermercato.

Per quanto riguarda i panini, meglio portarseli da casa: quest’anno il prezzo medio per un panino semplice è circa 6,80 euro, il 6% in meno rispetto all’anno scorso, quando superavamo i 7,20 euro, ma si arriva facilmente anche a 8,50 euro. In generale il prezzo medio è più alto del 57% rispetto ai bar in città dove un panino lo paghiamo mediamente 4,30 euro.

Pedaggi, rincari sui tratti più trafficati

A rendere ancora più salato il conto per chi si mette in viaggio, c’è anche l’aumento dei pedaggi su diversi tratti della rete autostradale gestita da Autostrade per l’Italia. Dal primo luglio 2025, infatti, le tariffe sono aumentate mediamente dell’1,51%, con incrementi più marcati su tratti particolarmente trafficati in estate, come l’A1 Milano-Napoli, l’A14 Bologna-Taranto e l’A10 Genova-Ventimiglia. Su queste direttrici, frequentate da milioni di vacanzieri diretti verso il Sud Italia o le coste liguri, gli aumenti arrivano fino al 2,3%. Una voce di spesa che si somma a quelle già gravose per carburante, cibo e bevande nelle aree di servizio, contribuendo a rendere l’esodo estivo un vero salasso per le famiglie italiane.

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