
Lunga vita ai motori diesel! Si perché nel contesto europeo di una transizione a tappe forzate verso la mobilità elettrica alcune case auto continuano a credere nel caro e vecchio gasolio. Ma per renderlo più appetibile e in linea con le severe norme comunitarie che regolano le emissioni di CO2 lo ripropongono accoppiato alla tecnologia ibrida: un diesel elettrificato quindi, connubio vincente che riduce consumi ed emissioni, senza snaturarne l’anima da maratoneta.
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È la strategia adottata da diversi marchi come Mazda con il 3.3 diesel della CX-60 (QUI la nostra prova) e da Audi per la sua Q5 40 TDI Quattro, protagonista di questa prova. Un suv premium che non rinuncia al gasolio, ma lo affianca a un sistema mild hybrid a 48V, ribattezzato mhev plus.
Una volta a bordo, la nuova Q5 si conferma accogliente e ben costruita. I sedili in similpelle S-line con poggiatesta integrato offrono un’ottima seduta: sono ampi, regolabili elettricamente e con supporto allungabile per le gambe, perfetti per i lunghi viaggi.
L’ambiente interno è dominato dalla plancia interamente digitale denominata “palcoscenico digitale“: tre schermi, tutti reattivi e ben leggibili. Il colpo d’occhio è moderno e d’effetto, anche se alcune scelte ergonomiche fanno discutere. Una su tutte: il climatizzatore affidato al touchscreen. Comandi touch e clima non vanno d’accordo, soprattutto quando si cerca una funzione al volo, distogliendo lo sguardo dalla strada. Un display separato con tasti fisici sarebbe stata una scelta più pratica.

Il display lato passeggero è invece una vera chicca: può essere utilizzato per guardare film e contenuti multimediali, senza distrarre chi è al volante grazie a una schermatura intelligente. Bella anche la striscia luminosa che cambia colore e assiste il conducente in alcune situazioni di guida: un tocco hi-tech piacevole.

Quanto a materiali e finiture, la qualità percepita è buona ma non impeccabile. Accanto a rivestimenti morbidi e ben fatti, si trovano plastiche rigide sulle portiere e nei vani portaoggetti, senza rivestimenti in moquette (che vediamo su Skoda per esempio). In un’auto di questo livello, ci si aspetta qualcosa di più. Bene invece la sensazione di solidità generale, con portiere robuste che chiudono con un suono ovattato da vera premium. Anche i passeggeri posteriori godono di ottimo spazio e comfort.

Menzione speciale per le sospensioni pneumatiche autolivellanti (optional da 2.450 euro): un upgrade che trasforma la dinamica dell’auto. In base alla modalità di guida o alle condizioni del fondo, l’altezza da terra cambia, rendendo la Q5 capace di adattarsi a ogni esigenza: più alta per lo sterrato, più bassa per la guida sportiva o per facilitare il carico del bagagliaio che carica sino a 520 litri.

La Q5 dà il meglio di sé nei lunghi trasferimenti. In autostrada, a velocità di codice e con cruise control adattivo attivo, il comfort acustico è notevole. Il 2.0 TDI da 204 cv si fa sentire appena, ben isolato grazie a un eccellente lavoro di insonorizzazione e ai vetri doppi.

Quando si preme sull’acceleratore, la risposta è pronta: merito dei 400 Nm di coppia, che garantiscono sorpassi rapidi e senza esitazioni. Lo scatto da 0 a 100 km/h in 7,4 secondi conferma le buone doti del motore, ma è il funzionamento del sistema mhev plus che ci ha convinti per il suo funzionamento.

Il mild hybrid a 48V con batteria da 1,7 kWh e generatore elettrico entra in funzione in modo fluido e invisibile. In città, dove il diesel fatica di più, il supporto elettrico fa la differenza: nelle partenze, nelle manovre e a bassa velocità, l’auto può muoversi in elettrico per brevi tratti, riducendo consumi ed emissioni. In fase di rilascio o veleggiamento, il sistema recupera energia e spegne il motore termico, migliorando ulteriormente l’efficienza.

Alla fine della nostra prova – condotta su un mix di percorsi urbani, autostradali e di montagna – il computer di bordo ha segnato una media di 7,1 l/100 km, non troppo lontani dai 6,1 l/100 km dichiarati dalla Casa. Un valore buono considerando la massa della vettura che si attesta sulle due tonnellate. Anche forzando il ritmo, il consumo resta sotto controllo: segno che il sistema funziona e fa quello che promette.
pro&contro
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