Goodwood 2025: il mito della velocità tra passato e futuro

Testo di Fabio Madaro

C’è un posto dove il tempo si ferma e allo stesso istante corre. Un luogo in cui le monoposto degli anni Cinquanta sfilano accanto a concept elettriche ancora coperte da segreti industriali; dove campioni con i capelli brizzolati stringono mani e sorridono al pubblico, mentre hypercar da oltre mille cavalli scivolano sul tracciato in cerca dell’ennesimo record.

Goodwood Festival of Speed 2025 è stato, ancora una volta, tutto questo: un palcoscenico unico dove passato, presente e futuro si rincorrono sulla stessa collina. Ma quest’anno qualcosa in più ha fatto battere forte il cuore degli appassionati: la celebrazione dei 75 anni di Formula 1, la consacrazione dell’elettrico da prestazioni folli, le hypercar nate per stupire e persino uno scandalo che ha scosso le fondamenta di una delle scuderie più vincenti di sempre.

Quattro giorni che hanno messo in scena il grande spettacolo dei motori, con un messaggio chiaro: la passione non invecchia, anzi si reinventa. Ecco perché, tra selfie, cronometri alla mano e silhouette scolpite dal vento, Goodwood resta l’evento più amato dagli irriducibili e dai curiosi, dagli ex piloti fino ai ragazzi cresciuti al simulatore.

75 anni di F1 in una stretta di mano

Sette campioni del mondo – Prost, Stewart, Mansell, Häkkinen, Fittipaldi, Villeneuve e Andretti – insieme per celebrare i 75 anni della massima serie. Momenti che hanno fatto rivivere la storia. Alle loro spalle, l’“Ultimate Grid”: oltre cento monoposto, dalle curve eleganti anni ’50 alle moderne frecce d’argento. Emozione pura per chi ama l’odore dell’olio bruciato e il suono dei motori veri. Quest’anno il cuore scenografico del festival ha anche reso omaggio ai 60 anni di carriera del geniale progettista Gordon Murray, con la spettacolare installazione di Gerry Judah: la Brabham BT52 e la GMA T.50 sospese in aria. Un tributo a chi ha trasformato l’aerodinamica in arte. Uno spettacolo che racconta come la storia possa letteralmente “stare sospesa” nel cielo di Goodwood.

Goodwood 2025, SuperVan 4.2: il furgone che stupisce

Il pilota Romain Dumas ha fatto volare il Ford SuperVan 4.2 – oltre 1.400 cv elettrici – segnando un tempo record di 43,22 secondi nella Timed Shootout. Un van che fuma, drifta e piega la fisica, mostrando che la mobilità elettrica, se fatta con coraggio, può entusiasmare più di mille cilindri.

Goodwood ha sancito anche il debutto dinamico della hypercar Red Bull RB17, firmata Adrian Newey: 1.200 cavalli, design scolpito dal vento, solo 50 esemplari da pista. Eppure, dietro lo show, si è consumato un dramma interno: negli stessi giorni, o quasi, la scuderia ha licenziato Christian Horner, team principal da vent’anni, dopo mesi di tensioni e scandali. Al suo posto Laurent Mekies proveniente dalla squadra satellite Racing Bulls.

Debutti da urlo – Goodwood ha smentito chi definisce l’elettrico noioso. La Hyundai Ioniq 6 N ha driftato come una vera sportiva, la Porsche Cayenne EV da oltre 1.000 cavalli ha sorpreso sul cronometro, e la Alpine A290 Rallye ha mostrato come ci si può divertire anche con un’auto a batteria.

Ma non solo: tanti debutti o anteprime per il pubblico inglese, come l’Aston Martin Valhalla ibrida, la Ferrari 296 Speciale, la Bmw Vision Neue Klasse X e la nuova M2 CS. E poi concept e prototipi da Renault, Honda, MG, BYD, che raccontano un futuro sempre più democratico, potente e sostenibile.

Un racconto vivo e appassionante – In un mondo dove le notizie passano veloci, Goodwood continua a parlare la lingua della passione. Tra selfie, monoposto sospese, hypercar da sogno ed elettriche che sgommano, c’è una sola cosa che non cambia: l’emozione di vedere la velocità diventare storia. E quest’anno, tra miti, record e qualche nube, il Festival ha dimostrato che i motori possono ancora stupire. Basta volerli ascoltare – che siano a benzina, elettrici o alimentati a sogni.