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Produzione auto sempre più giù in Italia

di Emiliano Ragoni - 07/07/2025

Produzione auto: in Italia va sempre peggio. Nel primo semestre del 2025 secondo il report diffuso da FIM-CISL, la produzione automobilistica italiana ha subito un drastico peggioramento rispetto al già critico 2024. I dati registrano un calo del 26,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, con un totale di 221.885 tra auto e veicoli commerciali.

Secondo le stime si prevede una chiusura d’anno intorno alle 440.000 unità totali, con circa 250.000 autovetture prodotte.

Giù le auto

La flessione è particolarmente marcata per le autovetture, che crollano del 33,6% a quota 123.905 unità, mentre i veicoli commerciali si attestano a 97.980segnando un -16,3%.

Produzione auto: tutti gli stabilimenti perdono quote

Tutti gli stabilimenti di Stellantis hanno prodotto meno auto. A differenza dell’anno scorso, in cui Pomigliano rappresentava un’eccezione positiva, oggi nessun sito produttivo sfugge alla condizione di difficoltà.  La produzione della 500 ibrida a partire da novembre e l’introduzione dei nuovi modelli a Melfi potranno dare un contributo concreto solo nel 2026.

Mirafiori -21,5%

Nel primo semestre del 2025, lo stabilimento di Mirafiori ha registrato una produzione pari a 15.315 unità, in calo del 21,5% rispetto alle 19.510 dello stesso periodo del 2024. La produzione è quasi interamente rappresentata dalla Fiat 500 elettrica (15.175 unità), mentre le Maserati si fermano a sole 140 vetture, evidenziando un crollo quasi totale. A fronte di questa situazione, Stellantis ha deciso di trasferire la produzione delle Maserati GranTurismo e GranCabrio a Modena, con avvio previsto per ottobre. A Mirafiori rimarranno solo le attività di lastratura e verniciatura. Si attende la nuova Fiat 500 ibrida.

Modena (Maserati): -71,9%

Solo 45 unità prodotte nel semestre (-71,9%) e appena 11 giorni effettivi di attività. I 130 lavoratori sono in contratto di solidarietà con un utilizzo medio del 50%. Sospesa la versione elettrica Folgore di MC20 e MC20 Cielo. A fine 2024 è stato completato l’atelier per la personalizzazione. Da fine 2025 arriveranno le Maserati GranTurismo e GranCabrio, trasferite da Mirafiori.

Cassino: -34%

Produzione crollata a 10.500 unità (-34%), tra i livelli più bassi dello stabilimento. Le auto prodotte sono Giulia (26%), Stelvio (49%) e Maserati Grecale (25%). Operativo su un solo turno dal 2021, lo stabilimento ha avuto oltre 50 giorni di fermo. Circa 700 lavoratori coinvolti nel contratto di solidarietà. Rinviato al 2026 il lancio della nuova piattaforma STLA Large BEV con Stelvio e Giulia. Si attende un terzo modello top di gamma per il 2027.

Pomigliano – 24%

Prodotte 78.975 vetture nel semestre (-24%). La Fiat Panda resta centrale con 67.500 unità (-15%), pari al 54% della produzione auto nazionale. La Tonale cala a 10.115 unità (-20%), la Dodge Hornet crolla a 1.360 unità (-90%). La Panda lavora su due turni, la linea Tonale/Hornet su uno. Attivate 49 giornate di cassa integrazione per Tonale/Hornet e 23 per Panda. Firmato contratto di solidarietà fino a settembre 2025. Confermata la Pandina fino al 2030 e assegnata la piattaforma STLA Small dal 2028.

Melfi: – 59,4%

Produzione più che dimezzata: 19.070 unità nel semestre (-59,4%). Compass e Renegade totalizzano 18.153 unità (-37%), in avvio le prime DS8 (700 unità) e altri modelli (200). Previsto il ritorno temporaneo della 500X (5.000 unità) per l’Algeria. Registrati 25 giorni di fermo collettivo. Il contratto di solidarietà coinvolge quotidianamente circa 3.160 lavoratori (65% di utilizzo). A Melfi gli occupati sono scesi a 4.860. Rivisto il piano industriale: ora previsti 7 modelli (elettrici e ibridi) su piattaforma STLA Medium.

Atessa: – 16,3%

Prodotti 97.980 veicoli commerciali nel semestre (-16,3%). Forte ricorso alla cassa integrazione per 700-1.000 lavoratori al giorno. Diminuiti gli ordini sia per cabinati sia per Van. Interrotto il terzo turno tra luglio e agosto. Stellantis ha confermato la centralità del sito, con l’elettrificazione della piattaforma “Gamma Large” e una nuova versione dal 2027. Stabilizzati 114 lavoratori; attivato un piano di uscite incentivate per 402 persone. Alla luce delle recenti parole di Imparato, i sindacati chiedono chiarezza sul futuro dell’impianto di Atessa.

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