Condividi con:

La sfida di Berlino: un centro città senza auto

di Redazione - 30/06/2025

Testo di Maurizio Bertera

Di una Berlino senza auto di proprietà si parla da tempo, tra cittadini e politica. La capitale tedesca potrebbe diventare il simbolo di una mobilità urbana fatta di mezzi pubblici, sharing e veicoli per l’ultimo miglio. E senza auto.

Risale all’ottobre 2021 l’idea di chiudere al traffico automobilistico tutta l’area interna al cosiddetto Ring, il raccordo ferroviario lungo 37 chilometri che circonda le zone centrali della capitale tedesca. All’epoca, il movimento promotore Berlin Autofrei raccolsero l’adesione di ben 50 mila residenti, una cifra più che doppia rispetto alle 20 mila firme necessarie per proporre l’iniziativa al governo locale, allo scopo di indire un referendum.

Una prima vittoria

Ci sono voluti quasi quattro anni, ma la prima vittoria è stata ottenuta. La Corte costituzionale del Bundesland (la capitale tedesca è considerata una città-stato) ha dato ragione al comitato di Berlin Autofrei: se raccoglieranno 170mila firme nel giro di quattro mesi — come sono fiduciosi di fare — a questo punto verrà istituito un referendum dove potrà esprimersi l’intera popolazione.

E se vince il sì, sarà permesso usare la vettura privata solo dodici volte l’anno, all’interno della cerchia interessata dalla S-Bahn, il servizio di trasporto ferroviario che si articola su sedici linee con 166 stazioni, di cui 33 fuori Berlino. Nessuna capitale o metropoli ha mai tentato un esperimento così radicale. In fondo solo Berlino poteva immaginarlo, è una metropoli che sfiora i 4 milioni di residenti, originale e tollerante per profonda vocazione. Anche se dopo 22 anni è tornata al potere la CDU, l’Unione Cristiana Democratica che ha un’ideologia conservatrice.

Cambiamenti enormi

Va detto che la nuova decisione della Corte Suprema berlinese ha contraddetto la valutazione del Senato che aveva ritenuto l’obiettivo formulato in un disegno di legge costituzionalmente discutibile e, pertanto, nel 2022 aveva chiesto ai giudici di riesaminare la questione dell’ammissibilità del referendum.

“Ora dobbiamo distogliere la politica del traffico dal tentativo di fare retromarcia e procedere finalmente con la transizione dei trasporti, che durerebbe quattro anni -ha dichiarato Marie Wagner, portavoce dell’iniziativa – Siamo a favore di una città che appartiene ai cittadini, dove siamo noi stessi a plasmare i nostri quartieri, con strade vivaci e aria pulita». La Corte si è detta consapevole che, in caso di attuazione del progetto, si verificherebbero cambiamenti e restrizioni significativi. La presidente Ludgera Selting ha sottolineato tuttavia che “non vi è alcun diritto a che le condizioni quadro rimangano invariate per sempre. La rete stradale rimane a disposizione delle persone”.

Basta il 25% dei votanti

Con questa decisione, l’iniziativa ha compiuto un passo avanti significativo. Ora la Camera deve discutere il disegno di legge. Il promotore dell’iniziativa ha raccomandato ai politici di accettare l’impulso della popolazione e approvare la legge.

“Ci risparmierebbe molto lavoro e farebbe fare un grande passo avanti alla tutela del clima e della salute, di cui c’è urgente bisogno, nell’ambito della mobilità a Berlino” ha spiegato l’avvocato dell’iniziativa, Philipp Schulte. Ma i primi a dubitare della cosa sono i promotori stessi, già pronti a cercare alleati e fondi per arrivare a far firmare il 7% degli aventi diritto al voto a Berlino, poco meno di 200mila persone. In caso di successo, seguirebbe il referendum, in cui il disegno di legge verrebbe votato: promulgherebbe la legge se votasse almeno un quarto di tutti gli aventi diritto e ovviamente se prevalessero i sì al progetto.

Potrebbe interessarti

Noleggio

Noleggio a lungo termine: 10 consigli per fare un buon affare

Noleggio a lungo termine: i 10 consigli per scegliere bene. Dall’anticipo al canone, dai servizi alla restituzione dell’auto

di Redazione - 22/12/2025

Auto cinesi in Italia: la guida definitiva all’acquisto

Comprare auto cinesi conviene davvero? Oltre 50 auto tra cui scegliere. Abbiamo analizzato l'offerta di MG, BYD, Omoda e tutti gli altri brand del Dragone. Attenzione però ai falsi risparmi....

di Emiliano Ragoni - 22/12/2025

Podcast

in collaborazione con Aci Radio

Il Punto di Pierluigi Bonora

Il Direttore di ACI Radio Pierluigi Bonora fa il punto sul fatto più rilevante della giornata offrendo spunti di riflessione per una corretta informazione.

l'Automobile su Instagram