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Ferrari e Soldini lanciano Hypersail, lo yacht a vela per solcare gli oceani

di Redazione - 26/06/2025

Testo di Maurizio Bertera

Mancano ancora molti dettagli ma Ferrari scende in mare senza risparmiarsi. “Un sogno che si realizza, il marchio che passa dalla terra all’acqua e al cielo – dice il presidente John Elkann, nella presentazione del progetto Hypersail a Maranello – Il nostro non sarà uno yacht, ma una navicella spaziale”.

In effetti, il progetto Hypersail affidato a Giovanni Soldini, da anni legato a Elkann nelle sue imprese veliche sul trimarano Maserati e compagno di tante traversate. La vela volante sui foil, inventata dai maestri neozelandesi in America’s Cup e travasata nei giri del mondo, fa un salto incredibile con il nuovo monoscafo Ferrari di 100 piedi con varo previsto entro il 2026. In realtà i tempi precisi del progetto non sono stati svelati, al pari del cantiere in Toscana e del budget faraonico. I disegni dicono che sarà lungo 30 metri e largo 20, con un albero alto 40 metri e tutta una serie di appendici tra foil, flaps ed elevator da far girare la testa.

Ispirata alle hypercar

Il nome Hypersail spiega molto di quella che si preannuncia la più grande sfida italiana al mare di tutti i tempi: Ferrari insieme al navigatore più vincente della nostra vela. «Hypersail è una sfida che ci porta a superare i nostri confini e ad allargare i nostri orizzonti tecnologici. Allo stesso tempo si inserisce nel solco della tradizione Ferrari, traendo ispirazione dalla nostra hypercar, tre volte vittoriosa alla 24 Ore di Le Mans.

“Progettare una barca per l’altura è forse la massima espressione dell’endurance” sottolinea ancora il presidente della Casa di Maranello. La somiglianza con gli AC 75 dell’America’s Cup è solo apparente: Luna Rossa & Co. navigano in acqua piatta e con limiti di vento, qui è evidente la destinazione oceanica a caccia di record. “Hypersail deve potere affrontare tutti i tipi di mare, essere affidabile oltre che performante. La barca si appoggerà sui tre punti, avrà un foil anche attaccato al bulbo, per aiutare il sollevamento dato che è pesante avendo la deriva con zavorra. Una barca del genere ha bisogno di tantissima energia per funzionare. L’idea è ‘rifarsela’ navigando, servendosi di turbine eoliche e pannelli solari, di cui sarà equipaggiata in modo importante” racconta Soldini, team principal nonché skipper.

100 ferraristi

“L’incontro tra due culture diverse e le tecnologie avanzate sta permettendo di realizzare una barca per molti aspetti rivoluzionaria. Dal punto di vista nautico, è innovativa per come è fatta e per come volerà; sul fronte dei sistemi, l’apporto di Ferrari sta promuovendo lo sviluppo di un controllo mai visto prima a bordo” racconta Soldini. Ci sono un centinaio di persone del mondo Ferrari che stanno lavorando in sinergia con quanti progettano e chi andrà a bordo.

Curiosità: la ricerca di soluzioni del tutto originali applicate alla nautica ha portato in due anni al deposito di nove brevetti e alla scrittura di altri sei. Non era il caso di raccontare i dettagli, ma è stato detto chiaramente che il controllo dinamico della barca nasce dal software delle sospensioni trasformato in algoritmo per gestire i sistemi che aiuteranno il timoniere a ricercare il migliore assetto possibile. Le appendici – foil e chiglia – si muoveranno più lentamente rispetto ai movimenti che potranno fare i flap, che gestiranno l’immancabile ‘su e giù’ della barca sulle onde come fossero delle sospensioni di un’auto.

«Cambierà la vela»

Nell’attesa del varo, Soldini, come i piloti di F.1, si allena sul simulatore. John Elkann, che ha ereditato dal nonno Giovanni Agnelli la grande passione per la vela spiega perché ha scelto l’amico Giò per una sfida fuori dal comune “L’ America’s Cup non mi interessa: ci sono regole stringenti e limitative. La barca Ferrari è libera: possiamo spingerci dove vogliamo, l’unico confine è l’infinito».

Soldini è ovviamente in linea «Questo è un progetto che nasce da un foglio bianco – aggiunge – e che riguarda il futuro. Proviamo a immaginarci qualcosa che non è mai stato creato, e che cambierà la vela per tutti. Non appena avremo messo la barca a punto, sveleremo gli obiettivi precisi: ho già in mente qualcosa…». Alla base, c’è la voglia di innovazione della Ferrari.

 

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