Torna la Formula 1 con l’undicesimo Gp della stagione, il Gp d’Austria 2025, che si terrà a Spielberg. Sono tanti gli ingredienti che rendono interessante questo Gp. La McLaren punterà a consolidare la sua leadership, sia nel campionato piloti con Oscar Piastri, sia in quello dei costruttori. Tuttavia, la scuderia inglese deve fare i conti con Max Verstappen, che su questo circuito ha ottenuto quattro vittorie.
Lewis Hamilton, che qui in Austria ha ottenuto un successo, ha la possibilità di dare una svolta alla sua stagione che fin qui è stata molto deludente. Discorso analogo per Charles Leclerc, che ultimamente è sembrato piuttosto insofferente per una monoposto che fatica a essere competitiva e che, rispetto allo scorso anno, sembra essere regredita.
Solo tre i podi ottenuti dalla Ferrari in questa stagione (Arabia Saudita, a Monaco e in Spagna), tutti con Leclerc. Un bottino misero per una scuderia che partiva da ben altre ambizioni. Attualmente la scuderia di Maranello è terza nella classifica costruttori e quinta con Leclerc in quella piloti.
Il circuito di Zeltweg, originariamente ricavato da un aeroporto locale, ospitò la sua prima gara di Formula 1 nel 1964. Successivamente, a partire dal 1970, le competizioni si spostarono sull’impianto adiacente, l’allora A1-Ring, oggi noto come Red Bull Ring. Questo tracciato, nel tempo, ha subito numerose trasformazioni: negli anni Ottanta era tra i più veloci del calendario iridato, ma dopo una lunga pausa, nel 1997 tornò in calendario con un layout più tecnico, in cui le curve veloci furono rimpiazzate da svolte più strette per contenere le velocità.
Nel 2004 il circuito è stato acquistato dalla Red Bull, che ha avviato un ulteriore rinnovamento terminato nel 2010. Dal 2014 è stabilmente nel calendario della Formula 1. Anche nella sua configurazione attuale, il Red Bull Ring resta un tracciato molto veloce, con i piloti che percorrono a pieno gas circa il 65% del giro, mettendo a dura prova i propulsori. Qui si sono scritte pagine memorabili della Formula 1: come la vittoria bagnata di Vittorio Brambilla nel 1975, la prima affermazione di Elio De Angelis nel 1982 e l’exploit del futuro campione Alan Jones nel 1977.
Nonostante la sua lunghezza contenuta, il tracciato austriaco presenta diverse insidie. La prima parte è dominata dalla potenza pura, con tre rettilinei separati da curve in salita a destra. La seconda parte, in discesa, assume l’aspetto di un toboga, con una sequenza di curve veloci tra cui la celebre Rindt, dedicata all’unico campione del mondo austriaco.
La curva più dura del Red Bull Ring per l’impianto frenante è la 3 in cui le monoposto passano da 313 km/h a 81 km/h in 2,52 secondi durante i quali percorrono 114 metri. Notevole lo sforzo richiesto ai piloti in quel frangente: 4,6 g è la decelerazione massima a cui sono sottoposti e 142 kg il carico che devono esercitare sul pedale del freno. La potenza frenante è invece di 2.379 kW.
Le zone DRS sono tre: sul rettilineo principale, tra curva 2 e curva 3, e infine tra curva 9 e curva 10.
| Voce | Dettaglio |
|---|---|
| Nome | Red Bull Ring |
| Sede | Spielberg, Austria |
| Tipologia | Permanente |
| Edizioni disputate | 35 |
| Giri gara | 71 |
| Lunghezza circuito | 4,318 Km |
| Numero curve | 10 |
| Lunghezza gara | 306,452 Km |
| Giro record | 1:05.619 |
| Detentore record | Carlos Sainz, McLaren, 2020 |
DOVE VEDERE IL GP D’AUSTRIA DI FORMULA 1: ORARI TV E IN STREAMING
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Qualifiche e di sabato 28 giugno
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