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Il meglio dello Youngclassic Fest

di Emiliano Ragoni - 22/06/2025

Ieri sabato 21 giugno al Centro di Guida Sicura ACI-Sara di Lainate è andata in scena la prima festa in pista firmata Youngclassic e ACI Storico, in collaborazione con Wyler Vetta. Nonostante l’incognita del maltempo, lo Youngclassic fest è stato un evento perfettamente riuscito che ha richiamato tanti appassionati di auto. Una bella giornata all’insegna della passione per i motori.

In questo articolo riportiamo tutte le auto che hanno ottenuto un riconoscimento messo in palio dalla giuria.

“Youngclassic”: Fiat X1/9 (1974)

La Fiat X1/9 di Dario Contin (numero 208) si è aggiudicata il riconoscimento di Youngclassic. “Figlia” della concept car del ‘69 Autobianchi A112 Bertone Runabout, la X 1/9 è una vettura tipo targa a motore centrale prodotta della Casa italiana tra il 1972 e il 1989. Dalla propensione molto sportiva, meccanicamente era derivata dalla Fiat 128 ed era spinta da un motore trasversale a 4 cilindri di 1290 cm³ da 75 cv. Mentre il telaio è quello della Lancia Stratos, anch’essa tratteggiata da Marcello Gandini.

“L’automobileclassica”: Fiat 124 Spider (1970)

La Fiat 124 Spider del 1970 (numero 78) di Andrea De Poi ha portato a casa il riconoscimento de L’automobileclassica. Siamo al cospetto di una vera e propria “istant classic” frutto della matita del disegnatore olandese-americano Tom Tjaarda nell’atelier di Pininfarina. La base di partenza è quella della Fiat 124 berlina, ma la Spider è più corta e compatta.

“Settanta – la macchina della nonna”: Fiat 127 Top

La Fiat 127 Top del 1979 (numero 241) di Rocco Cardacino si è aggiudicata il particolare riconoscimento “la macchina della nonna”. Che dire dalla Fiat 127? Compatta, popolare e longeva (rimase a listino dal 1971 al 1987). Nonostante l’estrazione “popolare” la Fiat 127 poteva contare su buone doti dinamiche. Lo stile della vettura è opera di Pio Manzù e di Rodolfo Bonetto.

“Ottanta – La paninara”: Jeep Wrangler YJ

La Jeep Wrangler YJ del 1987 (numero 244) di Vincenzo Mazzone si è aggiudicata un riconoscimento che simboleggia l’iconico periodo dei paninari. Muscolosa e ignorante al punto giusto, con ruote XXL e le vistose protezioni che sottolineano la sua natura fuoristradistica.

“Novanta – Sei un mito!” Mercedes-Benz C36 AMG del 1994

La Mercedes-Benz C36 AMG del 1994 (numero 389) di Eligio Camnasio si è portata a casa il riconoscimento “Novanta – Sei un mito”. La C36 è la prima Mercedes ufficialmente AMG. Sideralmente distante dalle “cugine” Audi RS2 e Bmw M3, badava più al comfort che alla sportività, che comunque non manca.

Duemila – Millennium bug”: Volkswagen Golf R32

La Volkswagen Golf R32 del 2003 (numero 214) di Michael Licin si è aggiudicata il riconoscimento “Millenium bug”. Una compatta tutto pepe, perfettamente conservata. Sotto il cofano un poderoso un  V6 “stretto” (con angoli tra le bancate compresi tra 10,5º e 15º), da 241 cv.

“La più originale – La scelta del direttore” 24 — Peugeot 205 CTI

La Peugeot 205 CTI del 1991 (numero 24) di Giambattista Virgadaula si è aggiudicata il riconoscimento di vettura più originale assegnato direttamente dal Direttore de L’Automobile, David Giudici. Una vettura francese che ha un bel po’ d’Italia. Nello stabilimento Pininfarina di Grugliasco (TO), infatti, venivano preparate tutte le scocche complete che, al termine dell’assemblaggio, venivano inviate allo stabilimento Peugeot di Mulhouse (F) per la parte meccanica.

“Socialissima”: Fiat Duna Weekend Diesel e Fiat Duna Berlina Diesel

Un riconoscimento per due vetture: Fiat Duna Weekend Diesel del 1987 (288) di Manuel Nardon e la Fiat Duna Berlina Diesel del 1989 (numero 79) di Mauro Minetti, hanno ricevuto il particolare riconoscimento “Socialissima”. Uno dei modelli della Fiat più discussi, ma che, ancora oggi, rappresenta un ricordo indelebile nella memoria degli automobilisti nostrani.

“I’m a survivor”: Renault Express

La Renault Express del 1993 di Gabriel Galvao Menezes numero 120 si è aggiudicata un riconoscimento che certifica la natura avventuriera della vettura.

“Ma chi te l’ha fatta fare?: Pontiac Trans Am replica di Kitt di Roberto Romito

La Pontiac Trans Am replica di Kitt (numero 92) di Roberto Romito si è aggiudicata il riconoscimento “Ma chi te l’ha fatto fare?”. Una vettura che lascia poco spazio all’immaginazione; rappresenta infatti un ricordo indelebile del telefilm anni ’80 con protagonista la vettura americana.

“Fammela guidare”: Subaru WRX

La Subaru WRX (numero 295) di Christian Malugani si è portata a casa il riconoscimento “Fammela guidare” assegnato dal pilota Ivan Capelli.

“La regina del Celebrità”: Chevrolet Camaro

La Chevrolet Camaro del 1972 (numero 140) di Antonino Spezzano ha avuto il riconoscimento “La regina del Celebrità”, che ne certifica la natura istrionica. Un’auto per chi non vuole passare inosservato, mettendo in mostra tutti i “muscoli americani”.

“Italians do it better”: Peugeot 406 Coupé blu

Un’altra francese “italiana”, frutto della stretta collaborazione tre la Casa francese e Pininfarina. Si distingue per le linee sinuose ed eleganti.

“Affari esteri”: Subaru SVX

La Subaru SVX è una coupé prodotta dalla casa automobilistica giapponese dal 1991 al 1996. Si distingue per una linea molto particolare, disegnata dal “nostro” Giorgetto Giugiaro, con alcuni elementi stilistici ripresi dalla DeLorean DMC-12, anch’essa opera del noto designer.

ACI Storico: Porsche 911 2.2T del 1969 di Marco Catuozzo

La Porsche 911 2.2T del 1969 di Marco Catuozzo si è portata a casa il riconoscimento assegnato da ACI Storico. Linee senza tempo per questa grande classica tedesca, ancora perfettamente attuale.

“Automobile Club Milano”: Innocenti Mini Export 1000

L’innocenti Mini Export 1000 del 1973 di Fabio Pradella si porta a casa il riconoscimento Automobile Club Milano. Linee senza tempo per la “vera” Mini prodotta a partire dal 1959.

ACI Sport”: Alfa Romeo 4C Launch Edition

L’Alfa Romeo 4C Launch Edition del 2014 di Alberto Stefani si è aggiudicata il riconoscimento ACI Sport. Si tratta dell’edizione di lancio di quella che di fatto è l’ultima “vera” sportiva del Biscione che poteva garantire prestazioni da supercar senza però pagare il superbollo, poiché era spinta da un motore 1.750 da “soli” 240 cv.

Wyler Vetta”: Volkswagen Polo G40

La Volkswagen Polo G40 del 1991 (numero 56) di Riccardo Fenili si è aggiudicata il riconoscimento Wyler Vetta, con il proprietario che si è portato a casa un crono della nota maison italiana.

“Best of Show”: Porsche 911 Carrera 2.7 RS

La Porsche 911 Carrera 2.7 RS del 1973 (297) di Pierluigi Bottini si aggiudica il prestigioso riconoscimento “Best of Show”. Questa Carrera 2.7 RS è la prima Porsche a fregiarsi del nome “Carrera”. Identificata con il codice M471, condivideva la meccanica della Carrera 2.7 RS, tuttavia, beneficiava di alcune modifiche per ridurre il peso (paraurti in vetro resina e vetri più leggeri).


“La regina del Fest”: Panda 4×4

La Panda 4×4 di Donato Alberto si è aggiudicata il riconoscimento “La regina del Fest”, l’auto che ha ricevuto più voti dal pubblico.

 

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