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Xpeng G6, L’A prima prova

di Redazione - 20/06/2025

Testo di Roberto Sposini

Del debutto italiano del marchio cinese Xpeng vi abbiamo già parlato in passato, un brand che nasce nel 2014 in Cina e che in Cina, l’anno prossimo, si appresta a lanciare la prima – vera – auto volante, che ha raccolto oltre 4mila prenotazioni. Adesso però, con il debutto in Italia di una rete commerciale e di modelli come il suv elettrico G6, lo scenario si fa più concreto.

Parliamo di un suv/crossover di medie dimensioni (se 475 cm si possono ancora considerare medie, almeno se pensiamo alle trafficate città italiane); di fatto le stesse di una Tesla Model Y per capirci, un suv del segmento D se dovessimo inquadrarlo ancora meglio. Non sorprende il rapporto qualità-prezzo piuttosto aggressivo (la gamma parte da 43.670 euro con una promozione al lancio di 39.700). E se vi state chiedendo dove si acquista una Xpeng G6, la rete ad oggi conta una ventina di dealer concentrati per ora soprattutto al Nord, ma come vedremo in chiusura su questo si annunciano veloci sviluppi.

 

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Xpeng G6, com’è dentro?

Veniamo ai fatti. Saliti a bordo – una volta superato l’effetto “lost in translation” di un software non ancora perfetto e con traduzioni un po’ approssimative – l’abitacolo trasmette un approccio minimalista e tecnologico. C’è un grande display centrale da circa 15 pollici, affiancato da un secondo quadro strumenti digitale da 10,2 pollici dedicato al pilota. L’ambiente è spazioso il giusto, luminoso grazie al grande tetto in vetro (niente paura, filtra ottimamente anche la calura di questi giorni), i materiali sono di buona qualità e i rivestimenti in ecopelle. Apprezzabili i sedili per forma e dimensione, gli anteriori riscaldabili e ventilati.

Il bagagliaio offre una capacità di 571 litri, che arriva a 1.374 litri con i sedili posteriori abbattuti; una capacità adeguata anche se la soglia di carico è un filo alta. Bene la presenza sul tunnel centrale fra i sedili anteriori delle due piastre di ricarica wireless (raffreddate), mentre le numerose prese USB sparse un po’ ovunque dovrebbero bastare ad appagare anche le famiglie afflitte da Internet Gaming Disorder. Il test drive è avvenuto di giorno, ma le luci d’ambiente, regolabili in 20 colorazioni diverse, dovrebbero poter assicurare un’atmosfera piacevole anche nei viaggi serali.

Impossibile resistere alla prova dell’assistente vocale di turno. In questo caso bisogna pronunciare “Hey Xpeng!” e lui (per ora il dialogo è disponibile solo in inglese, francese, persino in mandarino ma non ancora in italiano) e lui, un sorridente omino dalle sembianze umanoidi, provvede ad aprire i vetri (riconoscendo da quale dei passeggeri proviene la richiesta), a impostare la navigazione o regolare il climatizzatore. Comandi vocali che semplificano l’approccio al sistema di infotainment che sulle prime non è così immediato. Bene – seppur ormai molto diffusa – la connettività wireless Apple CarPlay e Android Auto e, benissimo per gli audiofili più esigenti, l’impianto hi-fi da 18 altoparlanti.

Motorizzazioni e prestazioni

La gamma G6 si articola su tre versioni. La RWD Standard Range equipaggiata con un motore elettrico montato al posteriore da 190 kW (255 cv) abbinato a una batteria LFP da 66 kWh; in questo l’autonomia dichiarata è di 435 km.

Salendo nel listino c’è la RWD Long Range che offre una potenza di 210 kW (282 cv) e una batteria NMC da 87,5 kWh, per un’autonomia che cresce a 570 km.

Al vertice della gamma c’è la versione con trazione integrale AWD Performance equipaggiata con un doppio motore elettrico e una potenza complessiva di 350 kW (470 cv); in questo caso l’autonomia dichiarata è di 550 km. Autonomie che, come vedremo a breve, sono abbastanza realistiche.

 

Ricarica e autonomia

Non scontato, tutte le versioni della XPeng G6 utilizzano un’architettura a 800V che permette ricariche ultrarapide. Quanto rapide? Dal 10 all’80% in circa 20 minuti con potenze fino a 280 kW, mentre per la ricarica in corrente alternata (fino a 11 kW) servono dalle 7,5 alle 9 ore e mezza. Come dite, siete di quelli che non sapete come utilizzare il tempo durante la ricarica? Provate il “Meditation mode”: sedile in posizione relax, rumore di pioggia o musiche rilassanti di sottofondo, è un attimo che ci scappa un pisolino spezza-viaggio. C’è anche la funzione V2L (Vehicle-to-Load) che di fatto trasforma l’auto in una sorta di power bank viaggiante, una fonte di energia con 3,3 kW di potenza.

Xpeng G6, come va su strada?

Eco, Standard, Sport e Individual, queste le quattro modalità selezionabili sulla G6. E se la differenza fra le prime due è sensibile, Sport modifica in modo più sostanziale la rigidità dello sterzo (a sua volta personalizzabile con tre settaggi) e la rigenerazione dell’energia in frenata che con quattro livelli (incluso il cosiddetto “one pedal feeling” che qui chiamano X-Pedal e che riduce di molto l’utilizzo dei freni), permette di scegliere il livello di rigenerazione dell’energia.

In genere su G6 è maggiore l’attenzione al comfort rispetto alle prestazioni pure, almeno sulla versione RWD Standard oggetto della prova. Rassicurante il pacchetto di sistemi di assistenza alla guida che sfrutta le informazioni provenienti da 5 radar, 12 sensori a ultrasuoni e altrettante telecamere, tra le funzioni anche il parcheggio assistito con controllo remoto tramite smartphone; garage stretto? Si scende dall’auto, si avvia l’app e in poche mosse la G6 si parcheggia da sola.

Ormai ci siamo. Al netto del proprio stile di vita, del luogo di residenza, della tipologia di abitazione (casa singola o condominio, con o senza garage per la ricarica), il possesso e l’utilizzo di un’auto elettrica diventano progressivamente più accessibili. G6 ne è una prova. Durante il nostro seppur breve test drive abbiamo registrato consumi intorno ai 15 kWh/100 km, meglio dei 17,5 kWh dichiarati. L’autonomia reale si attesta su valori prossimi al dichiarato, merito anche di un’efficienza aerodinamica molto buona (da qui anche la silenziosità aerodinamica, a cui concorrono le maniglie delle porte a scomparsa) e della presenza di una pompa di calore che può pre-condizionare la batteria, aumentandone l’efficienza.

Prezzi e conclusioni

Sul posizionamento di G6 in parte ci siamo già espressi. La volontà di Xpeng di proporre una mobilità elettrica il più possibile accessibile è tangibile; considerate che parliamo comunque di un suv/crossover per la famiglia, premium per equipaggiamenti e finiture, adatto anche per le flotte volendo. Una cinese, la G6, che strizza l’occhio al gusto europeo (a firmare il design è JuanMa Lopez ex designer Ferrari, Lamborghini e Audi, mica quisquilie), con prestazioni interessanti, una buona efficienza complessiva e un forte accento innovativo su funzionalità e dotazioni. Forse la rete di concessionari (il marchio XPeng in Italia è importato e distribuito da ATFlow, società del gruppo Autotorino) è migliorabile – ad oggi può contare su 14 concessionari e 23 sedi di vendita e assistenza – ma l’obiettivo entro fine anno è di arrivare a 40 sedi, confidiamo meglio distribuite sulla Penisola.

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