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Matteo Doretto nei ricordi di chi ci ha corso insieme

di Redazione - 18/06/2025

Doretto in azione sulla sua Peugeot 208 in Ungheria

Matteo Doretto se n’è andato mercoledì 11 giugno, durante un test pre-gara in vista del Rally di Polonia, quarto appuntamento del FIA European Rally Championship, lasciando un vuoto enorme nel motorsport italiano ed internazionale. Il talento classe 2003 stava partecipando a tutto il Campionato Europeo con i colori di ACI Team Italia, la nazionale dei motori, premio ottenuto grazie alla vittoria nel 2024 del Campionato Italiano Assoluto Rally Junior.

Il ricordo di quel ragazzo tanto gioioso e scanzonato quanto veloce e diligente in quel momento è passato in secondo piano, mentre le notizie si susseguivano tragicamente una dopo l’altra. Matteo è stato un campione di rally, un giovane che amava questa disciplina e che aveva un grande sogno, inseguito con forza e determinazione in ogni momento. Per ricordarlo, e farlo conoscere in quella che è stata la sua quotidianità sportiva durante gli ultimi due anni, andando oltre la sola cronaca nera, alcune persone che ne hanno condiviso il percorso rallistico con ACI Team Italia hanno voluto lasciare un suo ricordo, un aneddoto, un’impressione di Matteo per quanti non hanno avuto il privilegio di vederlo sorridere sotto il casco.

Doretto a sinistra. Podio in Ungheria

Francesco dei Ceci

Giovane pilota e compagno nell’ACI Team Italia con Doretto, lo scorso anno si sono giocati lo Junior

“Io e Matteo abbiamo stretto un rapporto più forte nel 2024, quando entrambi avevamo l’obiettivo di vincere il Campionato Junior. L’ho sempre ammirato: è sempre stato un ragazzo con tanta testa, e anche con un po’ di furbizia, che spesso lo aiutava. Non scorderò mai le ultime due gare del campionato: alla Mille Miglia e a Sanremo lui poteva già vincere il titolo, ma per mezzo punto sono sempre riuscito a rimandare tutto all’ultima gara. Alla fine ha vinto lui, ma è sempre stato un ragazzo umile, non dimenticherò mai che sul palco mi disse che avrei meritato anche io di vincere, e che gliel’avevo fatta sudare tantissimo. Quelle parole non svaniranno mai. All’inizio dell’anno ci sentivamo spesso per pianificare il campionato europeo. È stato davvero bello iniziare quell’avventura insieme. Ci lanciavamo sempre qualche frecciatina prima di entrare in prova: è sempre stata una rivalità molto sana. Qualche bugia sulla pressione delle gomme o sull’assetto… cose che si dicevano anche per scherzare. Non mi scorderò mai quando a Sanremo mi disse che partiva con una pressione a 2.2 come su un’auto stradale! Sono ricordi che porterò sempre con me. E continuerò questa avventura per lui, dando sempre il massimo, perché sono sicuro che anche lui avrebbe voluto così. E anche lui, in ogni gara, avrebbe dato il massimo. Resterà sempre nel mio cuore.”

Doretto e Dei Ceci si abbracciano a destra

Andrea Budoia

Navigatore con cui Doretto ha condiviso diverse gare, compreso il podio europeo in Ungheria

“Io ci sono salito in macchina che era in crescita, al primo anno di Junior. La cosa più bella è stato il terzo posto al Brunello, e poi la quasi vittoria del Rally di Monza. Lì la macchina ebbe un problema, un guasto. Mi ricordo che sistemammo un ammortizzatore alla buona, e quando risalimmo in macchina mi disse: ‘Andre, guarda che adesso la vinciamo questa prova.’ E l’abbiamo vinta. Fu quasi un ringraziamento nei miei confronti. È cresciuto tantissimo negli anni, e quest’anno mi ha richiamato per iniziare l’Europeo. Il terzo posto in Ungheria, secondo me, è stato il culmine del percorso sportivo: risultato del suo impegno e della serietà che ci metteva. Ci credeva davvero nelle corse, gli piacevano, e gli piaceva impegnarsi. Lascia un vuoto. Lascia un’amicizia che continuerà sempre, solo in un altro modo.”

Marco Frigo

Il navigatore con cui ha vinto il Campionato Italiano Junior

“La nostra prima gara insieme fu il Rally Camunia nel 2024. Avevamo deciso di fare il CIAR Junior insieme, ma volevamo fare una gara test per trovare feeling. Era il suo debutto con una Rally4. Durante le ricognizioni arrivammo alla rotonda di Bienno, sulla prova Astrio, la più importante del rally, lunga e notturna. Non lessi le frecce del senso di marcia della rotonda… e in gara la prendemmo al contrario, per ben due volte. La folla impazzì, braccia al cielo per noi. Ma prendemmo 30 secondi di penalità al primo giro, e 1 minuto al secondo: un minuto e mezzo di penalità, tutto per colpa mia. E ci giocammo così la vittoria di classe al debutto. Nonostante questo, alla fine della gara Matteo mi chiese di fare insieme il CIAR Junior, perché si era trovato bene. Lui sapeva leggere le persone. Non gli interessava farti pesare un errore: a lui interessava correre e trovarsi bene col navigatore. Da quel giorno, ogni volta che correvamo nel Nord Italia, tutti i commissari ci chiamavano quelli della rotonda.”

Doretto con Frigo

Bruno De Pianto

Team manager di Motorsport Italia, la squadra che mette a disposizione le macchine del CIAR Junior

“Rally di Sanremo dello scorso anno, ultima gara di campionato: due piloti in lotta per il titolo. Matteo non prese punti nella Power Stage e andò un po’ in crisi, era sottotono. Cercavo di parlarci, capirlo… e non diede mai la colpa alla macchina o alla prestazione della vettura. Una cosa rarissima nei piloti quando si giocano qualcosa di importante. Diceva solo: ‘Sono io, devo migliorare, devo stare tranquillo.’ E questa cosa mi ha colpito molto. Era sportivo davvero, anche quando vinse la sua prima gara diceva di essere stato un po’ fortunato, perché gli altri avevano sbagliato. Così anche all’ultimo Rally Due Valli: l’ho incontrato con la Ypsilon, gli ho fatto i complimenti per il podio in Ungheria. Gli ho detto: ‘Hai fatto terzo!’ E lui: ‘Sì, ma staccato di molto…’ A livello sportivo era un ragazzo meraviglioso. Ci ha regalato due anni molto intensi. Il primo ha sofferto in termini di velocità, forse pensava di essere più avanti. Ma ha lavorato duro, tanto da meritarsi il titolo l’anno dopo.”

Piero Longhi

Campione di rally, oggi istruttore della Scuola Federale ACI Sport Michele Alboreto, affianca i ragazzi dello Junior nel loro percorso

“L’ho seguito per due anni, fino alla vittoria del Campionato Junior lo scorso anno. Sportivamente ha avuto una bella crescita: è partito con delle prestazioni e ha continuato a migliorare con l’esperienza, fino a chiudere il cerchio col titolo. Non andava mai oltre le sue possibilità, non commetteva mai errori. Era un ragazzo incredibile, buono come ce n’è pochi, con una bella famiglia di corridori alle spalle che lo supportava. Fa malissimo”.

Il podio in Ungheria

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