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Manutenzione stradale a rilento in Italia

di Redazione - 17/06/2025

Testo di Maurizio Bertera

La sensazione di un mare di cantieri aperti ma di pochi reali miglioramenti per la rete stradale italiana non è campata in aria. Il Siteb (letteralmente Strade Italiane Bitumi, l’associazione che raggruppa i principali operatori del settore stradale) ha fatto il quadro della situazione durante Road Safety Day, convegno che ha organizzato a Bologna.

Il dato più sorprendente – in senso negativo – è che se il numero degli occupati (38mila) e degli impianti attivi nel nostro Paese è rimasto inalterato, nel 2024 la produzione di asfalto in Italia si è fermata a quota 34,3 milioni di tonnellate. Si tratta di una crescita di appena 0,1 milioni di tonnellate rispetto all’anno precedente: in parole povere, è stato utilizzata una quantità di asfalto molto inferiore a quanto sarebbe augurabile.

Meglio le autostrade

Va ricordato che in Italia la rete stradale è composta da quasi 837mila km, di cui oltre 700mila che vengono gestiti dalle Province e dai Comuni. Nel corso del dibattito promosso dalla Siteb è emerso che le criticità maggiori si registrano nei piccoli Comuni con, nel 70% dei casi, meno di 5mila abitanti. Oltre ai tratti urbani di scorrimento, infatti, è richiesta una manutenzione adeguata anche per le strade bianche, quelle vicinali e quelle interpoderali private. Situazione migliore, invece, si registra sui circa 7mila km che fanno parte delle arterie autostradali e lungo i 32mila di competenza della rete Anas.

Tornare alla crescita

L’obiettivo era di chiudere lo scorso anno con un segno positivo per suggellare la prosecuzione di una crescita avviata nel 2016 (allora la produzione non andava oltre i 22,3 milioni di tonnellate di conglomerato bituminoso) e fiaccata solamente durante il periodo della pandemia. Una prospettiva che non ha avuto un esito positivo.

«I dati del 2024 – ha detto Alessandro Pesaresi, presidente della Siteb – e quelli del primo trimestre del 2025, in linea con lo scorso anno, profilano uno scenario piatto per lo stato di salute della nostra rete stradale che, ogni anno avrebbe bisogno di una produzione di asfalto superiore ai 40 milioni di tonnellate annue e che invece quest’anno rischia di ritornare poco sopra quota 30 milioni». E’ evidente che serva una pianificazione più puntuale e attenta dei lavori stradali a vantaggio delle imprese del settore, non certo in salute, ma soprattutto di chi guida per lavoro o per il piacere del viaggio.

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