
Testo di Gabriele Ratti
Quando nell’ultima prova di domenica Sebastian Ogier è andato lungo, appoggiandosi su un albero e dovendo inserire la retromarcia, tutti sono tornati con la mente al 2024, quando il campione perse il Rally Italia Sardegna per soli 2 decimi. Questa volta però la storia non si è ripetuta, perché l’otto volte campione dopo l’errore si è rilanciato con occhi di fuoco alla carica, vincendo con il fiato sospeso la 22^ edizione della gara sarda, tappa italiana del FIA World Rally Championship.
“SuperSeb” ha costruito la sua quinta vittoria sull’isola sin dalla prima giornata d’azione, il venerdì, cominciando lì una cavalcata quasi perfetta sugli sterrati dei Quattro Mori, che si sono confermati come i più duri, tosti ed aspri di tutto il WRC. Il francese ha saputo gestire al meglio la sua Toyota GR Yaris Rally1, condivisa con Vincent Landais, sfruttandola al massimo senza esagerare, evitando forature e rischi inutili. Poi al mattino di domenica quando aveva 11” di vantaggio, ecco arrivare la zampata da campione, altri 4.5” rifilati a tutti che gli hanno permesso di strappare ad Olbia il back to back di vittorie, dopo l’ultimo successo in Portogallo.

“Questa è una gara che si sposa bene con il mio stile: serve velocità e precisione, ma anche costanza per gestire al meglio i pneumatici. Con Tanak è sempre una sfida tirata fino all’ultimo, ma credo di aver costruito il vantaggio un po’ alla volta, in ogni giornata. Il momento decisivo è arrivato questa mattina, quando siamo riusciti ad aumentare il margine. La Sardegna mi ha sempre portato bene, e vincere qui per la quinta volta è davvero speciale” le parole di Ogier al traguardo.
Rimonta sfiorata così di un soffio per Ott Tanak, unico alfiere di Hyundai ad essere rientrato nelle prime 5 posizioni, che qua lo scorso anno aveva vinto in volata proprio su Ogier. L’estone navigato da Marin Järveoja era partito forte il primo giorno, rimanendo in bagarre per un pugno di secondi e vincendo prove su prove. Sabato mattina tuttavia sulla PS9 ha subito una foratura lenta, che lo ha costretto a perdere oltre 10” allontanandosi così dalla vetta. Tenendo conto che il distacco all’arrivo era di 7.9”, l’amarezza per quella che sarebbe stata la prima vittoria di Hyundai nel 2025 si fa ancor più forte.

Podio chiuso dal giovane finlandese Kalle Rovanpera, su un’altra Toyota, che alla fine nonostante il suo rapporto di odio-amore con le strade sarde ha saputo vincere anche la power stage e portarsi a casa, con il suo navigatore Jonne Halttunen, i punti pieni del Super Sunday.
Il Rally Italia Sardegna poi in tre giorni ha vissuto un colpo di scena dietro l’altro, ed infatti i distacchi oltre il minuto lo confermano: il campione in carica Neuville ha aperto una ruota, Katsuta si è cappottato, il leader del campionato Evans ha forato, Fourmaux prima è uscito di strada e poi ha cappottato; le tre Ford Fiesta invece sono tutte uscite di scena nella prima giornata, chiudendo uno dei peggiori weekend di sempre.
Ad Olbia ha sventolato fiero, più in alto di tutti il tricolore, perché in una delle gare più pazze, piene di ritiri e intoppi, un italiano è tornato a vincere nel WRC2, in casa. Non ci credeva e piangeva Roberto Daprà all’arrivo, conscio di aver compiuto con Luca Guglielmetti un mezzo miracolo. Il pilota dell’ACI Team Italia, la nazionale rallystica, su Skoda Fabia RS ha infatti sofferto non poco la durezza della sua gara, accusando anche un problema al radiatore.

Tuttavia l’asprezza della Sardegna ha mietuto uno dopo l’altro i suoi avversari, che hanno tutti sbagliato in un momento o nell’altro, mentre lui veloce e costante continuava verso l’arrivo. A due prove dal termine così Daprà si è trovato davanti, e nonostante un errore simile a quello di Ogier alla fine ha potuto piangere di gioia per la sua prima, storica vittoria nel mondiale.
“Grazie a tutti quelli che hanno creduto in me fin dall’inizio. Mi sono girato all’inizio dell’ultima prova, ma poi ho spinto più forte che potevo: non ho mai guidato così forte in vita mia. Vincere la gara di casa è la cosa più bella che mi potesse capitare” raccontava commosso il trentino.

Con una gara dominata dall’inizio alla fine invece Matteo Fontana ed Alessandro Arnaboldi hanno vinto la classifica del WRC3, per una doppietta italiana che fa sognare tutti gli appassionati. Il comasco ha avuto un brivido sul finale, quando ha perso 2’30 per una noia elettrica, ma nonostante ciò visto lo strapotere mostrato si è imposto comunque con oltre 20” di vantaggio.
WRC1: 1. Evans 133pt; 2. Ogier 114pt; 3. Rovanpera 113pt; 4. Tanak 108pt; 5. Neuville 83pt; 6. Katsuta 63pt; 7. Fourmaux 44pt; 8. Pajari 31pt; 9. Munster 18pt; 10. McErlean 12pt
WRC2: 1. Rossel 67pt; 2. Solberg 60pt; 3. Daprà 49pt; 4. Greensmith 40pt; 5. Solans 39pt
WRC3: 1. Fontana 59pt; 2. Gill 50pt; 3. Pelamourgues 42pt; 4. Kazaz 37pt; 5. Rossi 36pt;
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