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La Ferrari 735 LM torna alla 1000 Miglia: settant’anni dopo, nel segno di Taruffi

di Redazione - 10/06/2025

Nel 1955, fu protagonista di una delle edizioni più epiche della 1000 Miglia. Oggi, settant’anni dopo, la Ferrari 735 LM Scaglietti ritorna sulle strade della “corsa più bella del mondo”, pronta a ripercorrere il tragitto Brescia-Roma-Brescia nella rievocazione 2025, in programma dal 17 al 21 giugno (QUI il percorso)

Il capolavoro di Aurelio Lampredi

A guidarla allora c’era Piero Taruffi, che, partito per ultimo con il numero di gara 728, impressionò tutti con una condotta di gara straordinaria fino al ritiro causato da un guasto al cambio. Il record di velocità tra Brescia e Roma – 189 km/h di media – porta ancora oggi il suo nome. L’esemplare in questione, telaio e motore 0546 LM, è una delle sole quattro Ferrari equipaggiate con un raro sei cilindri in linea da 4,4 litri, sviluppato da Aurelio Lampredi per contrastare il dominio Mercedes. Originariamente denominata 376 S, la vettura assunse la sigla 735 LM in vista della 24 Ore di Le Mans 1955, con il numero “735” a indicare la cilindrata unitaria dei cilindri.

Dopo la 1000 Miglia, la barchetta fece parlare di sé anche al Giro di Sicilia, sempre nel 1955, dove Taruffi conquistò una splendida vittoria assoluta. Il ritorno sulle strade siciliane è avvenuto a maggio scorso grazie alla figlia Prisca Taruffi, pilota e ambasciatrice del nome di famiglia.

1955 Ferrari 735 LM. Prisca Taruffi a sinistra e Houghtaling a destra

Alla Mille Miglia 2025, la 735 LM sarà affidata all’attuale proprietario John Houghtaling, collezionista americano, accompagnato da Franco Valobra, Console Onorario d’Italia a New Orleans. Al loro fianco, anche un’altra Ferrari del 1955, la 750 Monza guidata dalla moglie del collezionista, la pop star Yulia Timonina-Houghtaling, e dalla figlia Alisia.

Subito dopo la corsa, la 735 LM volerà in Francia per la Le Mans Classic: proprio a Le Mans, nel 1955, corse con il numero 5 nelle mani di Trintignant e Schell, ritirandosi alla decima ora. Era l’anno della tragedia che cambiò per sempre la storia dell’Endurance. Dopo una lunga carriera americana culminata in un incidente mortale nel 1956, la vettura è stata restaurata più volte, fino all’accurato lavoro eseguito da Ferrari Classiche nel 2018, che ha restituito l’auto alla configurazione originale. Il certificato Ferrari Classiche ne attesta oggi l’autenticità e il valore storico.

Nel dicembre 2024, Carlos Sainz Jr. l’ha guidata sul circuito di Fiorano per salutare la Scuderia al termine della sua permanenza in Formula 1, suggellando con un gesto simbolico il legame tra passato e presente del Cavallino Rampante.

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