
La Maserati è l’unico brand di lusso di Stellantis. Negli ultimi mesi è finita al centro delle cronache oltre che per le condizioni di crisi in cui versa (QUI il nostro speciale), anche per i rumor circa una possibile cessione al colosso cinese Chery.
A riportare un po’ di ordine ci ha pensato il ceo della Maserati, Santo Ficili, che ha affermato che il piano industriale è in fase di definizione e non includerà solo nuovi prodotti, ma anche una ridefinizione dei rapporti con i concessionari e la rete di assistenza.
“Abbiamo le idee chiare su ciò che vogliamo fare, speriamo di essere pronti molto presto”, ha dichiarato Ficili al Motor Valley Fest di Modena, dove la Maserati ha la sua sede. E ancora: “Aspettiamo che Antonio assuma il suo incarico”.
Il nuovo piano industriale sarà quindi lanciato prima della fine del mese, poiché il nuovo ceo Antonio Filosa diventerà effettivamente operativo il prossimo 23 giugno.

“Antonio ama il marchio, sono sicuro che faremo grandi cose”, ha dichiarato Ficili in un’intervista riportata dalla Reuters.
Dalle dichiarazioni dell’A.D. del Tridente possiamo dedurre alcune cose. La prima è che la Maserati continuerà a progettare, ingegnerizzare e produrre tutti i suoi modelli in Italia. Lo spostamento (parziale) della produzione della GranTurismo da Torino a Modena rappresenta un primo tassello.
Anche il recente investimento di 11 milioni di euro nelle nuove Officine Fuoriserie, ubicate nello stabilimento di via Ciro Menotti e destinate alla personalizzazione delle vetture, è un altro indizio.

La Maserati nelle mire dell’attuale management Stellantis dovrà consolidare il suo status di marchio di lusso. Come? Attraverso una maggiore cura del rapporto con il cliente. Chi compra una Maserati non si porta in garage solo una bella sportiva ma anche un pezzo di storia dell’automobilismo italiano. Per perseguire questo obiettivo è quindi necessario (ri)costruire un solido ecosistema di servizi attorno al prodotto Maserati, elemento che è mancato negli ultimi anni.
Ma per un vero rilancio servono i prodotti. Le attuali Maserati MC20, GranTurismo, GranCabrio e Grecale, da sole non possono garantire i volumi necessari.
Nel 2024 i ricavi della Casa del Tridente si sono attestati a 1,04 miliardi di euro, in calo del 55,5% rispetto ai 2,335 miliardi del 2023, mentre le consegne globali si sono ridotte da 26.600 unità a 11.300, segnando una contrazione del 57,5%. A Modena si è passati da 1.244 auto del 2023 a 260 unità nel 2024.
Il Marchio non ha sostituito Levante, Ghibli e Quattroporte. E la Grecale è stata accolta con freddezza dal mercato (-58% nel 2024). Servono nuovi investimenti per realizzare prodotti appetibili.
Stellantis recentemente ha assunto la società di consulenza McKinsey & Co per fornire consulenza a Maserati e Alfa Romeo sulle strategie per limitare l’impatto dei recenti dazi statunitensi.
Sia Maserati che Alfa Romeo sono legate da un destino comune. La via dell’alleanza industriale potrebbe rappresentare più di una possibilità, anche se, specie per il Tridente, farebbe perdere un po’ d’esclusività al marchio. Un’altra ipotesi è quella dell’àncora di salvataggio offerta dalla Ferrari. La Casa del Cavallino Rampante potrebbe fornire alcune delle sue piattaforme per la realizzazione di nuovi modelli elettrificati sfruttando il nuovo centro di ricerca e sviluppo.
Su Alfa Romeo sapremo qualcosa di più domani 10 giugno alle ore 10:30, quando, nell’ambito di un evento digitale, verranno annunciate delle novità.

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