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L’umanoide di Chery che vende auto

di Redazione - 06/06/2025

Testo di Mattia Eccheli

È bionda e si chiama Mornine. È indubbiamente cortese e, a modo suo, anche disponibile, nel senso che non ha problemi a versarvi qualcosa da bere. In 45 autosaloni della Malesia vi vende anche una macchina, ma è da escludere che possa accettare un qualsiasi invito a cena.

Perché è un robot umanoide realizzato dalla Aimoga, una controllata della casa automobilistica cinese Chery: “Mornine è un’assistente per la vita, un’assistente per il lavoro”, ha sintetizzato Zhang Guibing, presidente di Chery International, alla testata specializzata “Automotive News Europe”.

L’ipotetico prezzo è attorno ai 50.000 euro

In Malesia il robot umanoide è già entrato in servizio, almeno in forma sperimentale, negli autosaloni di 45 distributori. Chery è tuttavia intenzionato a fare ricorso al fascino della collaboratrice artificiale anche in Cina. L’obiettivo è quello di piazzare almeno 220 Mornine già nel corso del 2025, ma al di là dei test resta da capire l’utilità del robot nell’impiego negli showroom europei, anche perché il suo prezzo non è esattamente “popolare”: si parla di 50.000 euro, sconti esclusi. Alcuni esemplari, decisamente meno sofisticati, si sono già visti in qualche ristorante, ma Mornine è un robot decisamente più evoluto.

Giro d’affari da 5 miliardi entro il 2050

Quello degli umanoidi è un mercato per il quale gli esperti stimano un notevole interesse e un giro d’affari superiori ai 5 miliardi di dollari entro il 2050, manutenzione, ricambi e servizi esclusi. Sempre entro la metà del secolo potrebbe esserne già stato commercializzato addirittura un miliardo, grazie a economie di scala che ne avranno ridotto il costo.

“In tema di robot umanoidi, non credo che esista un’azienda in grado di tenere testa a Tesla”, aveva garantito recentemente Elon Musk, numero uno del pionieristico costruttore statunitense di auto elettriche, nel corso di un incontro con gli investitori. Forse, tuttavia, Chery è più vicina a Tesla di quanto egli immaginasse, visto che aveva dichiarato di essere preoccupato “solo” dal fatto che le aziende cinesi avrebbero potuto occupare le posizioni dalla seconda alla decima.

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