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Omoda 9, L’A prima prova

di Marco Triulzi - 30/05/2025

A un anno dal debutto sul mercato europeo, la gamma Omoda e Jaecoo — marchi nati sotto l’egida di Chery per conquistare l’Europa — comincia ad ampliarsi. Il percorso parte da basi solide: una rete di concessionarie capillare e un’accoglienza positiva per i modelli d’esordio, Omoda 5 e Jaecoo 7, che stanno riscuotendo un buon interesse da parte del pubblico.

 

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Omoda 9, com’è fuori?

Il secondo modello a marchio Omoda si posiziona come l’ammiraglia del brand, portando il costruttore cinese nel segmento D con un suv dalle dimensioni importanti: 477 cm di lunghezza, 192 cm di larghezza e 167 cm di altezza. La linea è elegante e filante, con alcuni richiami stilistici a modelli giapponesi (vedi la linea del montante B) ma caratterizzata anche da elementi distintivi propri, come i gruppi ottici anteriori a matrice di led con luci diurne verticali agli estremi e una grande griglia frontale tridimensionale che ne sottolinea la presenza su strada.

Omoda 9, com’è dentro?

L’abitacolo conferma l’ambizione premium di Omoda 9. I materiali sono di pregio: superfici soft-touch ovunque, rivestimenti in Alcantara anche per il cielo dell’auto, e sedili in pelle Nappa con cuciture tono su tono disponibili in configurazione nera o rossa per un tocco più vivace. I sedili, regolabili elettricamente tramite comandi in stile Mercedes integrati nelle portiere, offrono riscaldamento, ventilazione e funzione massaggio.

Anche i passeggeri posteriori godono di comfort elevati: materiali di pari qualità, schienali reclinabili elettricamente, sedili riscaldati e ventilati, e climatizzazione separata. Lo spazio è generoso per gambe e testa nella zona posteriore; un po’ meno per il conducente più alto, a causa dell’ingombro del meccanismo del grande tetto panoramico apribile, che però dona tanta luminosità all’abitacolo. Con i suoi 660 litri di capacità, espandibili a 1.783 abbattendo i sedili posteriori, il bagagliaio è ampio e regolare.

Tecnologia di bordo

Sulla plancia spiccano due display da 12 pollici: uno per la strumentazione, l’altro per l’infotainment. Una scelta equilibrata che evita l’eccesso di dimensioni in stile “tablet gigante” visto su altri modelli Chery. Fortunatamente, alcune funzioni come la climatizzazione automatica bi-zona possono essere regolate anche con comandi fisici, evitando di dover navigare nei menu del touchscreen.

Il sistema infotainment è reattivo e ben progettato, completo di Apple CarPlay e Android Auto wireless. Anche la ricarica dello smartphone è wireless (ma priva di raffrescamento), collocata sull’ampio tunnel centrale, che ospita due pratici vani portaoggetti — uno dei quali refrigerato, perfetto per bibite o snack durante i viaggi.

Plug-in 4×4

Omoda 9 adotta lo stesso sistema ibrido plug-in “Super Hybrid” della Jaecoo 7, ma con una differenza sostanziale: l’aggiunta di un terzo motore elettrico sull’asse posteriore che conferisce trazione integrale. Il propulsore termico è un 1.5 turbo benzina da 143 cv, affiancato da tre motori elettrici (di cui uno funge da generatore) alimentati da una batteria da 34,46 kWh.

Il risultato? Una potenza complessiva di 537 cv e 650 Nm di coppia, con un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 4,9 secondi e una velocità massima limitata a 180 km/h. La ricarica può avvenire sia in corrente alternata (fino a 6,6 kW) sia in continua (fino a 65 kW), consentendo un pieno di energia in circa 20 minuti — un plus rispetto a molte concorrenti plug-in, che si fermano alla sola ricarica in AC.

Omoda 9: come va su strada?

Una volta partiti si apprezza subito il comfort acustico dell’abitacolo. La gestione del sistema ibrido è interamente elettronica. Quindi non possiamo selezionare in autonomia la modalità elettrica o ibrida, il passaggio da una all’altra avviene in modo automatico, ottimizzando l’efficienza.

Partiti con la batteria quasi carica nel nostro test di una trentina di km su strade extraurbane , l’auto ha viaggiato prevalentemente in elettrico. Anche premendo a fondo sull’acceleratore il motore 1.5 litri turbo benzina è entrato di rado. L’autonomia dichiarata dal computer di bordo a fine test con batteria appena sotto il 70% e il pieno di carburante sfiorava i 1.000 km.  — un dato che, considerando il serbatoio di benzina da ben 70 litri e le prestazioni della maratoneta della Jaecoo 7  Super Hybrid che come dicevamo condivide il sistema plug-in (QUI trovate il racconto del  nostro lungo test drive Milano-Bruxelles e ritorno), ci è apparso assolutamente verosimile.

La spinta è sempre pronta e decisa, ma il peso non indifferente di 2.270 kg invita a non esagerare tra le curve perché si sentono parecchio i cambi di direzione nell’abitacolo. Meglio optare per una guida rilassata, sapendo però di poter contare su 650 Nm di coppia per un sorpasso in tutta sicurezza. La frenata rigenerativa ci è parsa poco incisiva e soprattutto non regolabile nell’intensità, aspetto non secondario su un’ibrida plug-in.

Omoda 9: unico allestimento a 51.900 euro

Omoda 9 viene proposta in un unico allestimento completo, al prezzo di 51.900 euro. La dotazione comprende tutto: sedili in pelle Nappa con riscaldamento, ventilazione e massaggio, tetto panoramico apribile, impianto audio Sony con altoparlanti anche nei poggiatesta, fari a matrice di led e molto altro.

Sono disponibili quattro colorazioni per la carrozzeria (bianco, nero, argento metallizzato e grigio opaco) e due varianti per gli interni in pelle (nero o rosso).

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