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Rai Cinema annuncia un film su Sergio Marchionne

di Marco Triulzi - 29/05/2025

Arriva il giorno dopo la nomina del nuovo amministratore delegato di Stellantis Antonio Filosa l’annuncio di un nuovo film su  Sergio Marchionne.  A darne notizia è stato Paolo Del Brocco, amministratore delegato di Rai Cinema, nel corso della quarta edizione del Tech.Emotion Summit organizzato da Emotion Network e dal Corriere della Sera.

Il progetto cinematografico, realizzato da Rai Cinema in collaborazione con Emotion Network e alla casa di produzione Kavac, è attualmente in fase di scrittura e si propone di raccontare in chiave narrativa la parabola di uno dei manager più influenti e discussi della storia industriale italiana. “È il momento giusto per farlo” ha spiegato Del Brocco, sottolineando il valore culturale e umano dell’iniziativa, ideata insieme a Mattia Mor, fondatore di Emotion Network.

Il manager che cambiò la Fiat

L’obiettivo del film è ripercorrere, attraverso materiali d’archivio e testimonianze esclusive, l’eccezionale percorso di Sergio Marchionne, il manager che ha salvato la Fiat dal collasso e dato vita, attraverso l’alleanza con Chrysler, alla nascita di FCA. Il film vuole restituire al pubblico il ritratto di un uomo che lavorava senza sosta, dormiva poco e credeva fermamente nel cambiamento. “Non sarà una celebrazione, ma un racconto autentico della sua umanità e del suo genio industriale”, ha spiegato Del Brocco. Il documentario sarà distribuito da Rai Cinema e reso disponibile sulle piattaforme Rai. La data di uscita non è ancora stata annunciata.

Non è la prima volta che la vita di Marchionne ispira il cinema e la stessa Rai. Già nel 2021 era andato in onda su Rai3 il docufilm “Sergio Marchionne”, scritto da Giovanni Filippetto e con la regia di Francesco Miccichè. D’altra parte la parabola del manager dal maglioncino nero (era più spesso nero, non blu come si è scritto genericamente), grande appassionato di jazz, accanito fumatore e uomo di pensiero profondo (era laureato in filosofia) ha sempre intrigato i media. Arriva in Fiat nel 2004 e ci resta fino alla morte nell’ospedale di Zurigo, lavora molto, per alcuni troppo. Dorme poco, crea un gruppo di giovani talenti destinati a fare carriera (uno su tutti, Luca de Meo, attuale ceo di Renault), salva la Casa Torinese e poi anche una delle Big Three Usa, la Chrysler, unendola con Fiat in FCA.

Teorizza un ulteriore fusione tra colossi nelle celeberrime “Confessioni di un drogato di capitale”. Il suo obiettivo è GM. Non fa in tempo a vedere FCA a nozze con PSA nella nuova Stellantis. Da molti considerato un genio della finanza e da qualche detrattore un manager meno reattivo sul fronte industriale, Marchionne ha comunque segnato un’epoca. E forse non è del tutto un caso che l’annuncio del film sulla sua figura, controversa, amata, rispettata, sia arrivato il giorno dopo la nomina di Antonio Filosa, il primo italiano dopo di lui alla guida di quel che è ora la Fiat.

 

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