
Se il look può far pensare a una citycar spigliata e giovanile, è solo mettendosi alla guida della versione Comfort da 115 kW – pari a 156 cavalli – che la Dolphin Surf (QUI trovate tutti i dettagli su com’è fatta e i prezzi) rivela tutta la sua doppia anima. Nata per muoversi nel traffico con agilità, ma capace anche di uscire dai confini urbani con disinvoltura, questa elettrica compatta firmata Byd ha mostrato durante il primo test su strada un comportamento maturo e ben calibrato per l’uso quotidiano.
In città, il primo impatto è con la silenziosità: l’isolamento acustico è sorprendente per un’auto di questo segmento, merito non solo del motore elettrico ma soprattutto della cura negli assemblaggi. Lo sterzo è molto leggero alle basse velocità, perfetto per manovrare anche in spazi stretti. I sensori e la retrocamera di serie aiutano nelle fasi di parcheggio, mentre la forma compatta e la buona visibilità frontale consentono di muoversi agevolmente nel traffico romano, dove si è svolta la presentazione ufficiale.

La risposta dell’acceleratore è fluida e progressiva. Non ci sono scatti bruschi: BYD ha scelto di privilegiare una mappatura dolce, adatta anche a chi si avvicina per la prima volta alla guida elettrica. Eppure, quando serve, la spinta c’è: bastano pochi secondi per passare da 0 a 50 km/h, con una ripresa pronta e lineare, ideale per i semafori o per i sorpassi veloci nei tratti più scorrevoli.
Uscendo dal centro e affrontando le statali che si snodano nei dintorni del Foro Italico, la Dolphin Surf Comfort si dimostra più solida e composta di quanto le sue dimensioni possano far pensare. Il passo da 2,5 metri garantisce una buona stabilità, e anche quando si affrontano tratti sconnessi o pavé irregolari, le sospensioni – tarate con un certo equilibrio tra comfort e controllo – assorbono bene le asperità. Il lavoro del retrotreno è particolarmente efficace nel contenere il rollio e le reazioni secche, un aspetto non scontato per un’auto di questo segmento.

Nel misto stretto, complice il peso contenuto e la distribuzione dei pesi ben bilanciata, la BYD sa anche divertire. Non è una sportiva, certo, ma il baricentro basso e la prontezza del motore rendono la guida vivace. Il controllo elettronico della trazione interviene in modo discreto, lasciando comunque una sensazione di coinvolgimento al volante.
L’impianto frenante è modulabile e privo di “effetto spugna”, mentre la frenata rigenerativa – pur non regolabile su più livelli – riesce a recuperare una buona dose di energia nelle fasi di rilascio, rallentando l’auto in modo progressivo. È una rigenerazione pensata per non spiazzare chi proviene da una vettura termica: non è aggressiva, ma efficace, e contribuisce a estendere l’autonomia nei percorsi urbani e suburbani.

Un altro punto di forza è la fluidità del sistema di trazione, che trasmette sicurezza in ogni situazione. Anche sui tratti a media velocità, con brevi saliscendi e curve, l’auto mantiene una compostezza inaspettata, trasmettendo una sensazione di controllo continuo. La risposta al volante si irrigidisce leggermente con l’aumentare della velocità, un dettaglio che aumenta la sensazione di stabilità senza penalizzare la maneggevolezza.

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