
Quarto appuntamento dell’inchiesta “Come guidi” de L’Automobile, in collaborazione con il brand Esso, sui comportamenti degli italiani al volante.
Statistiche alla mano, in Italia più della metà degli automobilisti utilizza un’app di navigazione, con punte del 78% tra i guidatori sotto i 45 anni. Numeri che dimostrano come la tecnologia sia ormai imprescindibile per chi si muove in auto o in moto all’interno delle mura della città, ma non solo. Negli ultimi decenni si è passati dalle cartine stradali fisiche (come gli stradari del Touring Club Italiano), ai navigatori fissi per auto e moto (vedi i vari TomTom e Garmin), fino agli smartphone, che con le app hanno via-via monopolizzato la navigazione da mobile.
In questo nostro speciale analizzeremo quali sono le applicazioni più popolari per navigare, con un’attenzione particolare ai punti di forza e di debolezza. Posto che i sistemi di navigazione sono universali, le esigenze degli automobilisti sono ben diverse da quelle dei motociclisti. Questi ultimi, generalmente, prediligono strade più guidate e panoramiche; elementi che enfatizzano i vantaggi delle due ruote.

Navigare oggi non significa semplicemente trovare la strada più breve tra A e B. Le applicazioni di navigazione moderne hanno al centro la ricerca dell’efficienza, la sicurezza e il risparmio. In Italia, dove il traffico urbano è uno dei principali fattori di stress, le app di navigazione si sono trasformate in alleati indispensabili, suggerendo la via più breve e indicando le strade più congestionate.
I dati del report UE 2024 sulla mobilità sostenibile evidenziano come l’uso corretto delle app GPS contribuisca a ridurre i consumi di carburante fino al 10%.
Il perché è presto detto: il sistema di navigazione, sfruttando il GPS e un sistema di mappe costantemente aggiornato, unitamente alle segnalazioni, e tenendo conto del luogo di partenza e di quello di arrivo, è in grado di consigliare il percorso più breve e quello più conveniente in termini di tempo.

Utilizzata ogni mese da oltre 3 milioni di italiani, Waze si è imposta come una delle applicazioni più efficaci da utilizzare nel traffico urbano grazie al suo efficace sistema di segnalazioni in tempo reale. Rispetto alla controparte Google Maps, riesce a essere più efficiente negli avvisi su code, incidenti e controlli di polizia. Tutto ciò è possibile grazie a una community attiva e partecipe pronta a segnalare aggiornamenti che hanno un impatto sulla sicurezza.
Il sistema collaborativo permette a Waze di essere sempre aggiornato e di fornire informazioni che vanno oltre la mera navigazione, come i prezzi dei carburanti (grazie all’integrazione dei dati provenienti dal Ministero dello Sviluppo Economico).

Come il rivale Google Maps, dà la possibilità di scegliere se evitare le strade a pedaggio o le autostrade gratuite, i traghetti, le strade sterrate o quelle con svolte particolarmente impegnative. Quest’ultima, è una funzione molto utile soprattutto per chi guida mezzi di grandi dimensioni o moto.
Il punto di forza di Waze è l’aggiornamento costante nella cartografia, che avviene in modo gratuito. Chiunque può contribuire al miglioramento delle mappe e dei dati.
L’interfaccia è semplice e intuitiva. Una volta impostata la destinazione, il sistema farà vedere diversi itinerari specificando l’ora di arrivo e la presenza di eventuali pericoli sul tracciato o dei lavori in corso.
L’unica criticità che si può imputare a Waze è l’interfaccia, che talvolta può risultare un po’ troppo affollata.

Se Waze è l’app perfetta per chi vive nel cuore del traffico cittadino, Google Maps continua a essere l’app prediletta per chi cerca un’esperienza più completa e integrata all’interno dell’ecosistema di BigG. Perfetta anche per chi si muove a piedi, in bici o utilizza i mezzi pubblici (sono previste specifiche pianificazioni), Google Maps offre una panoramica completa di punti di interesse, attività commerciali e recensioni.
Google Maps stima il consumo di carburante e il risparmio energetico in base alle informazioni del National Renewable Energy Laboratory del Dipartimento dell’energia degli Stati Uniti, nonché ai dati dell’Agenzia europea dell’ambiente. Il calcolo include fattori che influiscono sul consumo di carburante ed energia e sulle emissioni di CO2 come il consumo medio di carburante o di energia dei veicoli nella regione di provenienza dell’utente, la ripidità del percorso, il traffico e le tipologie di strade.
Maps consiglia il percorso con il minor consumo di carburante se l’ora di arrivo è all’incirca la stessa del percorso più veloce. Nei casi in cui il risparmio di carburante o energia sia minimo o il tempo di guida aumenti notevolmente, Maps mostra il risparmio di carburante o d’energia relativo ai percorsi.
Il punto di forza di Google Maps è l’interfaccia: asciutta e molto chiara.

Con la graduale transizione energetica, tutte le attuali applicazioni di navigazione chiedono all’utente se guida un’auto elettrica, così da ottimizzare il viaggio in relazione all’autonomia del mezzo e alle colonnine di ricarica presenti sul percorso.

Mappe di Apple è la versione per dispositivi iOS di Google Maps. Apple ci ha messo diverso tempo a sviluppare un’applicazione affidabile e ben fatta. Oggi Mappe è paragonabile a Google Maps, anche se ancora paga un po’ di gap nella precisione della navigazione. La grafica è pulita e ben leggibile, in puro stile Apple, e l’interfaccia semplice e intuitiva.
Apple Mappe o Google Maps? La risposta dipende dalle preferenze dell’utente. Sono sistemi di navigazione affidabili e che hanno ormai raggiunto un avanzato stato di sviluppo.

Apple Car Play e Android Auto sono due sistemi, rispettivamente per telefoni Apple e Android, che consentono di collegare il proprio device all’auto. Una volta effettuata questa operazione, sullo schermo del sistema multimediale della vettura vengono replicate alcune delle applicazioni principali presenti sullo smartphone (navigazione, telefono, radio, WhatsApp), con un’interfaccia grafica debitamente adattata per essere impiegata su un’auto.
Entrambi i sistemi consentono di inviare (tramite i comandi vocali) e ricevere messaggi, ascoltare la musica e ricevere le chiamate senza distogliere lo sguardo dalla strada. Non portano delle concrete novità alla navigazione poiché, semplicemente, le applicazioni che si ritrovano sullo smartphone vengono riprodotte sullo schermo del sistema multimediale.

Le case automobilistiche in questi anni hanno realizzato dei software proprietari che governano il sistema multimediale di bordo e anche il navigatore. Ne è un esempio iDrive di Bmw, che per la navigazione utilizza Here HD Live Map. Altre compagnie come la Renault hanno invece deciso di affidarsi ad Android OS che, a differenza di Android Auto, non ha necessità di avere lo smartphone collegato per funzionare. Si tratta quindi di un sistema multimediale indipendente alimentato con il suo software proprietario.

Chi ama i lunghi viaggi su statali e autostrade e cerca un supporto affidabile anche nelle zone meno coperte dalla rete mobile può optare per TomTom GO Navigation. Quest’ultimo è l’applicazione del celebre TomTom, che negli ultimi mesi ha effettuato una graduale transizione dai sistemi di navigazioni fissi alle applicazioni per smartphone.
Tra i plus di TomTom, la possibilità di scaricare le mappe offline e ricevere avvisi su tutor e limiti di velocità rende questa app un punto di riferimento per chi percorre ogni giorno centinaia di chilometri.
Here WeGo rappresenta un’altra valida alternativa, soprattutto per chi si muove in aree rurali o ama perdersi su strade secondarie. Anche in questo caso c’è la possibilità di scaricare la mappe offline.

Per chi viaggia su due ruote? Le esigenze cambiano completamente. Anche nel mondo delle due ruote le applicazioni per smartphone stanno soppiantando i navigatori fissi, che comunque rimangono una valida alternativa. Nel caso di utilizzo dello smartphone bisogna avere l’accortezza di procurarsi un idoneo supporto da moto, oltre alla necessità di utilizzare appositi auricolari Bluetooth.
Calimoto è un’ottima applicazione per i motociclisti che amano le curve e i percorsi panoramici. Non si tratta solo di raggiungere la destinazione, ma di godersi il viaggio lungo le strade meno battute e più suggestive.
Anche BMW Motorrad Connected e Harley-Davidson Ride Planner rispondono a questo bisogno, offrendo itinerari studiati per il piacere di guidare, con l’aggiunta del tracciamento delle performance per gli amanti della guida sportiva.
Un altra alternativa è Garmin Motorize, specifica per le moto. Fornisce indicazioni in tempo reale ed è in grado di funzionare anche senza connessione dati.

L’intelligenza artificiale ha avuto un notevole impatto anche sui sistemi di navigazione. Molte recenti auto integrano sistemi predittivi che ottimizzano i percorsi in base al traffico, calcolano i consumi più efficienti e suggeriscono in tempo reale le stazioni di ricarica per i veicoli elettrici. La comunicazione con le infrastrutture stradali, attraverso la tecnologia V2X, sta diventando una realtà, contribuendo alla sicurezza stradale e alla gestione ottimizzata dei flussi di traffico.
In Italia, secondo una recente statistica, mediamente sono fino a 15 ore le l’anno che ciascun automobilista “spreca” stando imbottigliato nel traffico. L’utilizzo in modo corretto di un’app di navigazione sta diventando una strategia per vivere meglio la mobilità.
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