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Il Passo dello Stelvio compie due secoli di vita

di Redazione - 20/05/2025

Testo di Maurizio Bertera

Una sfida quasi impossibile: quella di realizzare una strada che dai 1225 metri di Bormio salisse ai 2758 del passo dello Stelvio, per poi scendere fino ai 900 di Spondigna, in Alto Adige. Ma Carlo Donegani, l’ingegnere bresciano, incaricato da Francesco I d’Asburgo della sua costruzione, riuscì nell’impresa, realizzando quel tracciato che nel 2025 si festeggia il bicentenario, con un programma ricco di eventi, tra cui non manca una tappa del Giro d’Italia ciclistico, prevista per il 28 maggio.

Perché fu creata la strada dello Stelvio? Dopo il Congresso di Vienna del 1815, si costituì il Regno Lombardo-Veneto, parte integrante dell’Impero austriaco. Da qui l’idea di un percorso che collegasse Milano con Vienna, senza passare dalla Svizzera e attraversando le Alpi Retiche. Se il tratto da Milano a Bormio fu relativamente facile e veloce, la sfida clamorosa per l’epoca fu il tratto da Bormio a Spondigna, in Alto Adige.

La prima idea napoleonica

Basandosi su una bozza di epoca napoleonica, il geniale Donegani creò soluzioni innovative per l’epoca: la strada era larga ovunque cinque metri e non superò mai il 10% di pendenza. I lavori di costruzione iniziarono il 26 giugno 1820, partendo dal centro di Bormio e proseguendo verso i Bagni Vecchi, dove fu costruito un ponte di legno e la prima galleria. Da qui, si entrava nell’impervia Valle del Braulio che impose ingegnose soluzioni tecniche.

Tra queste, la costruzione di 34 tornanti sul versante valtellinese (in seguito divenuti 40) e 48 su quello altoatesino, oltre a gallerie (scavate in roccia o costruite in muratura), e paravalanghe in legno. Furono inoltre edificate infrastrutture per la sicurezza e il ristoro dei viaggiatori: cinque case cantoniere, tre rifugi per i cosiddetti rotteri (addetti alla manutenzione della strada tutto l’anno, anche d’inverno, quando dovevano ‘rompere’ la neve per permettere il transito), una caserma e l’Oratorio di S. Ranieri alla Terza Cantoniera.

Il valico più alto in Italia

La costruzione richiese circa 2500 persone fra fatiche indicibili e la residenza vicino ai cantieri, dentro le tende sui lati della strada mentre tutt’intorno risuonava l’eco giorno e notte delle mine come si legge nel diario del medesimo Donegani. Solo 63 mesi dopo, l’inaugurazione in pompa magna della strada alla presenza dell’Imperatore che insignì l’ingegnere del titolo di conte.

E’ tuttora il più alto valico automobilistico in Italia e il secondo in Europa dietro il Colle dell’Iseran, in Francia che si trova a 2770 metri s.l.m.. In pochi anni, la strada diventò un piccolo gioiello di comunicazione: nel 1831, funzionava il servizio di diligenza da Milano a Landeck, nel Tirolo, con carrozze che portavano sino a otto persone con i bagagli. Una di queste è conservata al Museo Civico di Bormio. Nel 1859, con l’annessione della Lombardia al regno sabaudo, il valico divenne territorio di confine con tanto di fortificazioni sui due versanti: furono utilizzate durante gli aspri scontri durante la Prima Guerra Mondiale.

Icona per i ciclisti e motociclisti

Terminato il conflitto entrambi i versanti divennero italiani e il valico perse gran parte del suo significato strategico di collegamento e ne fu quindi decisa la chiusura invernale (data di riapertura prevista per il 30 maggio, su entrambi i versanti). Il passaggio all’era moderna è nel 1928 quando si realizzò la Strada Statale 38 dello Stelvio: l’intero tracciato venne consolidato, ampliato e asfaltato, realizzando una strada carrozzabile, a doppio senso di marcia. E’ il tracciato attuale, sempre spettacolare in auto, e un esame di laurea per chi ama la bicicletta e la motocicletta.

Scenario di memorabili tappe del Giro d’Italia, per un corridore amatoriale la prova estrema della propria capacità. Una curiosità: tra le tante iniziative ed eventi in programma tra maggio e novembre, il 5-6 luglio è prevista la festa ufficiale. Tutti i versanti della Strada saranno chiusi al traffico dalle 9 alle 16 per permettere di festeggiare questo importante anniversario. Cliccate QUI per maggiori dettagli.

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