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Stellantis riduce produzione e personale in Italia

di Emiliano Ragoni - 08/05/2025

Stellantis, la produzione in Italia diminuisce

In un contesto di grossa contingenza per la produzione dell’auto in Italia, che vede costantemente perdere unità (-35% nel primo trimestre del 2025 con meno di 110.000 vetture), continua l’esodo dagli stabilimenti dello Stivale di proprietà di Stellantis (QUI per vedere quello che è rimasto della produzione di auto in Italia).

Secondo quanto comunicato dal sindacato Fiom-Cgil (qui il comunicato stampa), le uscite volontarie dagli stabilimenti italiani crescono: 500 quelle che interesseranno Melfi, a cui si aggiungono le 300 di Pomigliano e le 50 a Pratola Serra.

La nota del sindacato

Samuele Lodi, segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile settore mobilità, ha dichiarato in una nota: ..”Sembra si stia configurando un vero e proprio piano di dismissione dall’Italia. Per tali ragioni, la Fiom-Cgil non ha firmato gli esuberi. Vogliamo l’apertura di un confronto vero a Palazzo Chigi con il presidente John Elkann per poter arrivare ad un accordo che garantisca l’occupazione e il futuro dell’Automotive nel nostro Paese”.

Il taglio di Melfi

Secondo i sindacati, i 500 esuberi di Melfi riducono la forza lavoro da circa 5.361 a 4.861 dipendenti.

Del resto, i dati di Melfi del primo trimestre 2025 parlano chiaro: -64,6%, che va a sommarsi alle forti riduzioni degli ultimi anni. Il dato in termini assoluti si attesta a 8.890 unità, 16.210 in meno rispetto al 1° trimestre 2024.

Tra il 2025 e il 2026, l’impianto dovrebbe “risorgere”, grazie al Piano Italia, che ha indicato i modelli che verranno prodotti a Melfi:

  • Piattaforma STLA Medium
    • Jeep Compass BEV (2025)
    • Jeep Compass MHEV (2026)
    • Nuova Lancia Gamma BEV (2026)
    • Nuova Lancia Gamma MHEV (2026)
    • Nuova DS 7 BEV (2026)
    • DS 7 MHEV
    • DS N°8

La Jeep Compass di nuova generazione, che è stata recentemente presentata, costituisce quindi un modello in grado di “tranquillizzare” i sindacati e il Governo e, ovviamente, di ridare ossigeno alla fabbrica.

Stellantis: quale futuro per Pomigliano d’Arco?

Le 300 uscite dall’impianto di Pomigliano d’Arco suscitano preoccupazione. La fabbrica rappresenta il 61% della produzione totale di auto. Nel primo trimestre del 2025, rispetto al trimestre dell’anno procedente si è attestata su 37.097 unità subendo una riduzione del – 36,9%.

La Panda, che raggiunge nel 1° trimestre del ’25 30.725 unità (da sola rappresenta circa il 50% della produzione nazionale di auto), subisce una flessione del – 30% rispetto al 2024.

Bisognerà aspettare il 2030 per vedere la nuova generazione della Panda che sarà ingegnerizzata sulla nuova piattaforma Small. Mentre già nel 2028 dovrebbero uscire dall’impianto due nuovi modelli compatti costruiti sulla medesima piattaforma.

Quindi, stando così le cose, per Pomigliano d’Arco, dove oltre alla Panda vengono prodotte anche l’Alfa Romeo Tonale e la Dodge Hornet, la situazione è tutt’altro che rosea. La Tonale ha perso parte del suo slancio iniziale (5.016 le unità prodotte nel primo trimestre) e per rinvigorire le vendite servirebbe quanto prima un corposo restyling. La Panda ancora vende, ma si deve considerare che la Grande Panda, un modello che sta avendo molto richiesta da parte del mercato, viene prodotta in Serbia.

Stellantis, Termoli resta un rebus

Per Termoli, dove il progetto Gigafactory sembra essersi definitivamente arenato. Stando a quanto riportato in un’agenzia, la Direzione dello stabilimento di Termoli ha concordato con le organizzazioni sindacali un piano di uscite incentivate volontarie che coinvolgerà fino ad un massimo di 200 dipendenti. L’iniziativa, secondo quanto riportato in una nota, rientra nel programma nazionale di Stellantis che prevede il ringiovanimento e la riqualificazione delle competenze occupazionali contemporaneamente allo sviluppo dei nuovi prodotti.

La produzione dell’impianto dovrebbe essere rinvigorita con l’avvio della produzione del cambio elettrificato eDCT.

Pratola Serra

L’impianto di Pratola Serra al 2025 sarà unico stabilimento a fornire il motore B2.2 diesel Euro 6.4 per tutti i veicoli commerciali del Gruppo.  Inoltre, il mercato sudamericano, date le nuove normative PL8, si appresta a sostituire i motori 2.0 con varianti sempre B2.2 euro 6.4 prodotti sempre a Pratola Serra.  Si Continua a produrre il 1.6 Multijet euro 6 Final per Alfa Romeo Tonale e Fiat Tipo. Ma, chiaramente, anche qui la situazione non è tra le più rosee.

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