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L’educazione stradale: le norme di comportamento sociali e quelle del Codice

di Redazione - 07/05/2025

Secondo appuntamento dell’inchiesta “Come guidi” de L’Automobile, in collaborazione con il brand Esso, sui comportamenti degli italiani al volante

Il comportamento alla guida riflette il livello di civiltà di una società. L’educazione stradale, oggi più che mai, rappresenta uno strumento chiave per formare cittadini responsabili e consapevoli, fin dall’infanzia. In questo articolo esploriamo come norme giuridiche e regole sociali possano e debbano coesistere per garantire una mobilità sicura e rispettosa per tutti.

Un percorso educativo sin dalla scuola

L’educazione stradale, considerata come l’insegnamento delle norme del codice stradale nelle scuole di ogni ordine e grado, è oggi considerata un elemento centrale per la formazione dei futuri automobilisti. L’obiettivo è quello di formare cittadini consapevoli e responsabili, capaci di muoversi sulla strada in modo sicuro e rispettando le regole.

Come sottolineato nel numero di maggio 2024 de L’Automobile, il “Piano di Educazione Stradale” realizzato da ACI, Ministero dell’Istruzione e Polizia di Stato, ha coinvolto studenti dalla primaria alle superiori, con attività pratiche e teoriche per insegnare comportamenti corretti e il rispetto degli altri utenti della strada. Perché l’educazione stradale deve essere coltivata nei bambini che diventeranno i futuri automobilisti. In questa fascia di età è opportuno sedimentare interventi di formazione mirati, anche sotto forma di gioco, ma che abbiamo come obiettivo comune quello di instillare il senso civico.

Attualmente l’educazione stradale è inserita nei programmi di educazione civica, segno di una volontà istituzionale di considerare il rispetto delle regole stradali non solo una questione di legalità, ma anche di responsabilità sociale e convivenza civile. La strada è infatti di tutti; non solo delle automobili ma anche degli utenti deboli come pedoni e ciclisti. Le nuove direttive europee stanno andando verso questa direzione, con normative sempre più dure, città sempre più intelligenti e a misura d’uomo e centri preclusi alla circolazione dei veicoli. Ma ciò non basta, perché occorre intensificare i programmi di educazione stradale, specie nei più giovani.

I giovani e l’emergenza sicurezza

L’educazione stradale è quindi una parte integrante della sicurezza stradale, la cui definizione comprende tutte le misure adottate per ridurre i rischi di incidenti e le loro conseguenze.

La sicurezza stradale è da anni una priorità assoluta per le forze dell’ordine, le istituzioni e tutti gli attori impegnati nel promuovere comportamenti corretti e consapevoli sulla strada.

Ma è soprattutto tra i più giovani che il messaggio deve arrivare con maggiore urgenza. Non è un caso che proprio i giovani, secondo l’Osservatorio europeo della sicurezza stradale (ERSO), sono inesperti, spesso incauti, talvolta vittime di un contesto culturale che sottovaluta i rischi. Questo quadro fa sì che siano le principali vittime degli incidenti stradali.

Per i giovani si punta su formazione, responsabilizzazione, campagne mirate e, dove necessario, anche strumenti di controllo (assicurazioni telematiche).

Anche il linguaggio scelto per trasmettere i messaggi educativi si adatta: fumetti come “Mister GO” a Gorizia o spettacoli teatrali per le scuole dimostrano come l’educazione stradale possa essere trasmessa anche attraverso strumenti creativi e coinvolgenti.

La strada non è un’arena per sfide, ma uno spazio condiviso da vivere con rispetto e responsabilità. E in questa direzione che si stanno muovendo le politiche di prevenzione, accompagnate dalla recente revisione del Codice della strada che punta a una formazione capillare nelle scuole, corsi di guida consapevole e campagne rivolte a tutte le età.

L’educazione stradale e la sicurezza sono cambiate

L’educazione stradale deve essere letteralmente “fatta su misura” dei nuovi automobilisti, che sono profondamente diversi rispetto a quelli di qualche decade fa. Come del resto è cambiata l’auto, la quale ha subito un processo di transizione che ha riguardato anche il modo di guidare.

Gli Adas, cioè i sistemi automatici di assistenza alla guida, sono diventati obbligatori da luglio 2024 e ciò impone una profonda conoscenza del loro funzionamento. Un abuso potrebbe infatti tradursi in una maggiore distraibilità e in una sottovalutazione del pericolo.

Le norme del Codice e il comportamento sociale

Il nuovo Codice della Strada, entrato in vigore nel 2025, ha introdotto misure più stringenti per limitare comportamenti pericolosi e migliorare la sicurezza complessiva.

Tra queste:

      • Sospensione immediata della patente per l’uso del telefono alla guida;
      • Inasprimento delle sanzioni per chi guida sotto l’effetto di alcol o droghe;
      • Introduzione dell’alcolock per i recidivi;
      • Regole più rigide anche per l’utilizzo di monopattini

Accanto alla norma giuridica, viene sollecitato un cambio culturale.

Le regole sociali

Le regole sociali come il rispetto dell’altro, la prudenza e la consapevolezza del rischio, sono ritenute fondamentali quanto quelle codificate. Spesso, ma non sempre le regole sociali coincidono con quelle codificate all’interno del Codice.

Guidare bene è un atto di responsabilità verso sé stessi e gli altri.

Vediamo alcuni esempi di regole sociali che dovrebbero essere seguite dagli automobilisti:

      • Non guidare in modo aggressivo
      • Non litigare per futili motivi
      • Essere tolleranti in situazioni di traffico intenso o con condizioni meteo avverse
      • Segnalare eventuali situazioni di pericolo o incidenti alle autorità competenti
      • Essere tolleranti e pazienti con pedoni in difficoltà
      • Utilizzare in modo corretto e con il giusto anticipo gli indicatori di direzione
      • Adeguare la velocità alle condizioni della strada, del tempo e del traffico
      • Utilizzare in modo inadeguato il clacson

Per una convivenza civile è necessario che anche pedoni utilizzino in modo adeguato la strada:

      • Attraversare le strade solo sulle strisce pedonali o in corrispondenza di attraversamenti segnalati
      • Prestare attenzione alle condizioni del traffico e a eventuali veicoli in avvicinamento
      • Non correre o camminare in modo imprevedibile lungo le strade
      • Utilizzare le aree pedonali in modo responsabile e rispettoso
      • Evitare di ascoltare musica ad alto volume con cuffiette, in quanto può compromettere l’udito dei rumori della strada
      • Rispettare i pedoni con disabilità e garantire loro una maggiore assistenza

Ciclisti e utilizzatori di monopattini

      • Essere sempre ben visibili su strada sia di giorno che di sera
      • Comunicare le manovre che si intende compiere
      • Fermarsi agli stop e ai semafori
      • Scendere dalla bicicletta per attraversare i passaggi pedonali
      • Se possibile e in relazione alle condizioni del manto stradale, occupare la parte destra della strada
      • Non utilizzare i marciapiedi

Educazione stradale come leva di sicurezza

L’educazione stradale oggi non si limita alla trasmissione di norme, ma si fonda sull’interiorizzazione di valori sociali condivisi: rispettoresponsabilitàprevenzione. In questo senso, il Codice della Strada e il comportamento sociale non sono in opposizione, ma strumenti complementari per un obiettivo comune: una mobilità sicura e civile per tutti.

Confronto tra norme sociali e norme del Codice della Strada (con esempi pratici)

 

Comportamento Prescrizione del Codice della Strada Norma di comportamento sociale
Fermarsi per far attraversare un pedone anche lontano dalle strisce Art. 191 CdS Un gesto di cortesia che va oltre l’obbligo e tutela la vulnerabilità dei pedoni.
Non lampeggiare o suonare per far spostare chi è più lento in corsia di sorpasso Art. 140 CdS Pressare un altro veicolo è aggressivo e pericoloso: la sicurezza prevale sulla fretta.
Cedere il passo a un’auto in difficoltà o con bambini a bordo, anche se si ha la precedenza Art. 145 CdS La legge regola chi “passa prima”, l’etica regola “quando ha senso aspettare”.
Non usare abbaglianti o fendinebbia in città o quando c’è traffico Art. 153 CdS Abbagliare inutilmente significa disturbare e mettere a rischio gli altri utenti.
Ridurre la velocità vicino a bambini, ciclisti o animali anche se il limite lo consente Art. 141 CdS L’attenzione verso gli utenti deboli è una forma di rispetto civile e umano.
Non parcheggiare davanti a un passo carrabile non segnalato Art. 158 CdS Il rispetto del diritto al passaggio va oltre la presenza di un cartello.
Occupare la corsia più libera in autostrada (senza motivo) Art. 143 CdS Restare in corsia centrale o sinistra senza necessità rallenta il traffico e genera pericoli.
Mettersi dietro ai ciclisti e suonare insistentemente per superare Art. 148 CdS L’aggressività verso i ciclisti è una delle cause principali di incidenti mortali: serve pazienza.
Attraversare le strisce pedonali correndo, poi scusarsi Art. 190 CdS La cortesia non cancella l’irresponsabilità: attraversare di corsa può essere letale.
Sostare davanti ai cancelli della scuola “per pochi minuti” Art. 158 CdS Bloccare passaggi scolastici ostacola l’accesso di mezzi di soccorso e crea disordine.

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