Testo di Tommaso Marcoli
Una Ferrari da sogno che fa sognare. Dopo una hyperpole (quasi) ideale, la 499P rossa numero #51 taglia il traguardo della 6 ore di Imola in prima posizione, bissando il successo della 1812 km del Qatar. Il secondo appuntamento del mondiale endurance riconferma l’ottimo stato di salute della Scuderia di Maranello che vince in Casa nell’autodromo dedicato a Enzo e Dino Ferrari.
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Una gara che ha mostrato tutta la solidità del team Ferrari che ha saputo adottare una strategia vincente mantenendo il vantaggio sulla Bmw di Van Der Linde, East e Frijns. Peccato per la 499P numero 83 di Robert Kubica, fuori dal podio per un soffio in favore dell’Alpine di Schumacher, Gounon e Makowiecki. Grande prova anche per la Ferrari numero #50 che, partita dalla 18esima posizione, si è resa protagonista di un risalita per nulla scontata e di uno spettacolare duello alla sesta ora con la Toyota numero #8.
Le Ferrari hanno iniziato forte, con le vetture #51 e #83 che hanno mantenuto le prime posizioni dopo la partenza. Anche la Ferrari #50, partita dal fondo, ha mostrato un ottimo passo risalendo rapidamente in top 10. Una safety car nelle prime ore ha però annullato il vantaggio iniziale delle Rosse. La gara è stata caratterizzata da diversi episodi: un contatto tra la BMW #20 e la Toyota #7 ha causato un periodo di Full Course Yellow, mentre strategie alternative sui cambi gomme hanno visto la Porsche #6 lottare brevemente per il podio.
Un’ulteriore safety car, innescata da un incidente nella classe LMGT3, ha rimescolato le carte, penalizzando in particolare le Ferrari #83 e #50. Nelle ultime due ore, con la minaccia della pioggia e distacchi ridotti, Alessandro Pier Guidi sulla Ferrari #51 è riuscito a costruire un margine di sicurezza. La lotta per le altre posizioni del podio è rimasta aperta fino alla fine. La Ferrari #51 ha vinto con circa 8 secondi di vantaggio sulla Bmw #20 (Rast, Frijns, Van der Linde). L’Alpine #36 (Schumacher, Gounon, Makowiecki) ha conquistato il terzo posto negli ultimi minuti, superando la Ferrari #83. Le Toyota hanno chiuso al quinto e settimo posto, mentre la Porsche #6 si è classificata ottava.
La classe LMGT3 è stata teatro di numerosi colpi di scena, con Valentino Rossi tra i protagonisti. La Bmw #46 del Team WRT, partita dalla pole position grazie alla qualifica di Rossi, ha guidato la gara nelle prime fasi con Ahmad Al Harthy al volante. Incidenti e safety car hanno caratterizzato anche questa categoria. Valentino Rossi, durante il suo stint, ha riportato la vettura in testa, ma è stato poi coinvolto nell’episodio chiave della corsa: nel tentativo di riconquistare la prima posizione, ha tamponato la Ferrari #21 di Vista AF Corse, causandone il ritiro. Rossi ha ricevuto una penalità stop & go per l’incidente.
Nonostante la sanzione, il compagno di squadra Kelvin van der Linde ha effettuato una grande rimonta nel finale, arrivando a lottare per la vittoria negli ultimi giri contro la Porsche #92 del team Manthey 1st Phorm guidata da Richard Lietz. Quest’ultimo è riuscito a difendersi strenuamente, assicurando la vittoria per sé e i compagni Ryan Hardwick e Riccardo Pera. La BMW #46 di Rossi ha comunque concluso al secondo posto, davanti alla Lexus #78 dell’Akkodis ASP Team.
QUI potete vedere la classifica finale della gara
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