
Se non è una marcia indietro vera e propria potrebbe trattarsi di uno stop & go. Resta il fatto che sul fronte dei dazi il presidente Usa, Donald Trump, continua a sorprendere. Nella notte del 15 aprile (ora italiana), The Donald ha annunciato una possibile sospensione dei dati del 25% sulle auto. Parlando con la stampa alla Casa Bianca, ha spiegato che “le Case automobilistiche hanno bisogno di un po’ più di tempo” per ricollocare negli Stati Uniti la produzione in Canada, Messico e in altre aree.
“Sto cercando qualcosa per aiutare alcune delle case automobilistiche”, ha detto Trump ai giornalisti riuniti nello Studio Ovale. Le Case “hanno bisogno di un po’ di tempo” per trasferire le produzioni “perché la faranno qui, ma hanno bisogno di un po’ di tempo. Quindi sto parlando di cose del genere”.
Matt Blunt, presidente dell’American Automotive Policy Council, un’associazione che rappresenta Ford, General Motors e Stellantis, ha dichiarato che il gruppo condivide gli obiettivi di Trump di aumentare la produzione interna.
“C’è una crescente consapevolezza che tariffe elevate sui componenti potrebbero minare il nostro obiettivo comune di costruire un’industria automobilistica americana fiorente e in crescita, e che molte di queste transizioni nella catena di fornitura richiederanno tempo”, ha aggiunto Blunt.
Trump aveva annunciato dazi del 25% sulle automobili e sulle componenti non prodotte negli Usa il 27 marzo scorso definendoli come “permanenti”.
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