
“Oggi è un momento storico. Oggi è il giorno della liberazione, il giorno in cui renderemo l’America di nuovo ricca”. Con queste parole, Donald Trump ha aperto il suo intervento nel Rose Garden della Casa Bianca, annunciando ufficialmente l’entrata in vigore di dazi del 25% sulle auto straniere a partire dalla mezzanotte. Quelle sulle auto sono le prime tariffe ad entrare in vigore, seguite il 5 aprile e il 9 aprile da un altro pacchetto di tariffe differenziate per decine di Paesi.
Fedele alla sua retorica abituale, Trump, nel corso del suo discorso prende di mira i colpevoli dei dazi, in primis il suo predecessore, Joe Biden, responsabile di non aver difeso gli interessi americani dai soprusi economici stranieri. Poi, per comunicare l’efficacia della misura che intende approvare, fa salire sul palco un suo sostenitore, un metalmeccanico di Detroit che si congratula con il suo Presidente per i dazi che riporteranno il lavoro nelle fabbriche.
Dopodiché, prende in mano una lavagna con le tariffe reciproche previste contro i Paesi con cui gli Usa hanno un maggior squilibrio commerciale. “Ci hanno derubato tutti” afferma, in particolar modo Cina ed Europa. Definisce il nuovo schema di dazi come un modello “molto semplice”: “Faremo pagare quello che gli altri ci tassano. Reciprocità significa che faremo agli altri quello che fanno a noi, è molto semplice», ha spiegato precisando successivamente che i dazi saranno “della metà rispetto a quelli applicati dagli altri”.
Ecco i nuovi livelli tariffari annunciati da Trump contro alcuni Paesi:
– Cina: 34%
– Unione Europea: 20%
-Vietnam: 46%
– Taiwan: 32%
– Giappone: 24%
– India: 26%
– Corea del Sud: 25%
– Thailandia: 36%
– Svizzera: 31%
– Indonesia: 32%
– Malesia: 24%
– Cambogia: 49%
– Regno Unit: 10%
Secondo quanto riferito da funzionari della Casa Bianca ad alcuni giornalisti, i dazi del 10% contro tutti gli altri Paesi entreranno in vigore dal 5 aprile. Mentre gli altri i dazi che colpiranno i 60 Paesi che Trump ritiene “più aggressivi” dal punto di vista commerciale, come quelli segnati sulla lavagna, entreranno in vigore il 9 aprile. Gli Stati Uniti non intendono “negoziare” con gli altri Paesi dopo l’annuncio sui dazi fatto oggi da Donald Trump. Al momento non vengono contati Messico e Canada in attesa di capire quale sistema tariffario adottare nei loro confronti.
Il presidente ha poi lanciato un messaggio diretto alle aziende internazionali: “Volete lo 0% di dazi? Basta venire qui e produrre negli Stati Uniti” ha detto, accusando alcune multinazionali di pratiche scorrette e manipolazioni valutarie.
L’annuncio ha avuto effetto immediato sui mercati valutari e obbligazionari. Il dollaro ha registrato una netta caduta sull’euro, passando da 1,0840 a oltre 1,09, rispetto a 1,0793 della chiusura precedente.
In parallelo, sono calati i titoli di Stato USA, con conseguente rialzo dei rendimenti del Treasury decennale, che ha toccato il 4,231%, massimo di seduta.
Già prima che Trump prendesse la parola, le principali **Borse europee avevano chiuso in calo**, penalizzate dall’attesa per il discorso e dall’incertezza legata ai dazi:
– Francoforte (Dax): -0,64% a 22.389 punti
– Milano (Ftse Mib): -0,34% a 38.426 punti
– Londra (Ftse 100): -0,34% a 8.605 punti
– Parigi (Cac 40): -0,22% a 7.858 punti
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