
Testo di Maurizio Bertera
Semplificando, la nuova Dacia Bigster non è altro che la ‘sorella maggiore’ della Duster, da cui deriva: con 23 cm in più in lunghezza, raggiunge i 457 cm. Ma, in realtà, è un modello che segna il debutto del brand romeno del Gruppo Renault nel segmento più competitivo del mercato europeo, quello dei Suv medi.

Con un’auto che ha tutte le carte in regola, a partire da un buon design, senza colpi di scena ma neppure difetti. Ha forme massicce, con parafanghi marcati ed estese protezioni in plastica non verniciata. Squadrato il frontale, caratterizzato da un’unica sottile fascia che ingloba fari e mascherina e dalle “creste” ai lati del cofano (aiutano a individuare gli ingombri). L’andamento a punta del terzo finestrino laterale e dei fanali a led a “Y reclinata” aggiunge slancio al posteriore.

L’abitacolo della Dacia Bigster è molto spazioso – del resto il passo è di 270 cm – anche per i passeggeri posteriori. Le plastiche bicolore sono ben lavorate e dall’aspetto robusto, pur essendo tutte rigide. La plancia è ripresa dalla Duster e presenta un cruscotto virtuale configurabile dalla grafica semplice e chiara; fornisce tutte le informazioni necessarie. Accanto, il supporto per il telefonino e lo schermo per l’impianto multimediale, semplice ma reattivo.

Ben accessibile dal grande portellone (per la versione Journey ad apertura motorizzata), il baule è capiente. Ci sono 667 litri con cinque persone a bordo, che calano a 609 litri per la versione a Gpl e a 546 per la full hybrid
I propulsori sono tutti ibridi. Si può optare per il full hybrid da 155 cv (alla base c’è un 1.8 a benzina accompagnato da due motori elettrici e una batteria da 1,4 kWh) pronto nella risposta e risparmioso (nel nostro test, in Provenza, la media è stata di circa 18 km con un litro) oppure per il mild hybrid da 140 cv con il classico motore 1.2 tre cilindri disponibile anche a Gpl per un’autonomia dichiarata di 1450 km.

Per chi ha esigenze specifiche c’è anche il mild hybrid da 130 Cv con trazione integrale abbinato, purtroppo, solo al cambio manuale a sei marce. In futuro, però, anche il sistema full hybrid – facilmente il più venduto – potrebbe offrire le quattro ruote motrici.

Sempre elogiabili, in abitacolo, le soluzioni intelligenti pensate dagli ingegneri Dacia. Tra le più originali c’è il Pack Sleep che trasforma il Suv in una camera da letto: nel bagagliaio viene installato un box in legno che diventa in pochi gesti un letto matrimoniale (lungo 1,90 metri e largo fino a 1,30 metri) e il vano può essere utilizzato come contenitore per bagagli e tavolino. In abbinamento c’è pure una tenda progettata per aderire al portellone posteriore ed ‘espandere’, così, la propria auto. Tendenza van spartano insomma.

Le vendite della Bigster partiranno a maggio ma la versione a Gpl sarà ordinabile da giugno. Quattro gli allestimenti – Essential, Expression, Journey e Extreme – con prezzi che partono da 24.800 euro e ne faranno una sicura protagonista del segmento C (QUI, per maggiori dettagli sulle dotazioni di serie e i prezzi di ogni allestimento).
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