
Testo di Mattia Eccheli
“La nuova finestra per una possibile e più approfondita collaborazione è stata aperta dal presidente americano Donald Trump”, parola di Dirk Adelmann, il 48enne Ceo della filiale europea di Smart, la joint venture paritetica tra il costruttore premium tedesco Mercedes-Benz e la casa automobilistica privata cinese Geely, che controlla quasi il 10% del capitale della casa con la Stella e, per intero, ad esempio Volvo Cars. “Come Smart siamo ottimisti che si arriverà a un’intesa tra l’Unione Europea e la Cina”, argomenta Adelmann.
“Riteniamo – insiste – che i dazi imposti a livello comunitario non dureranno cinque anni”. Per Smart, che produce l’intera gamma in nella Repubblica Popolare, i balzelli aggiuntivi del 18,8% imposti a partire dallo scorso novembre incidono sulle ambizioni di tornare a fare volumi importanti: in totale, incluso il 10% esistente, sfiorano il 29%. Nelle prossime settimane, entro la fine di marzo, il commissario europeo al commercio, lo slovacco Maroš Šefčovič, volerà a Pechino per un vertice con il suo omologo cinese Wang Wentao, come hanno riportato alcuni organi di informazione del Celeste Impero. “La recente accelerazione dell’avvicinamento tra Unione Europea e Cina è stata quasi drammatica – conclude Adelmann – perché la politica dei dazi voluta da Trump è una manovra a tenaglia che penalizza sia il Vecchio Continente sia la Repubblica Popolare”.
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