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Renault Rafale, la prova della plug-in 4×4 vestita Alpine

di Redazione - 14/03/2025

Testo di Daniele Mestrangelo

Quella che di fatto è l’ammiraglia Renault per la metà degli anni Venti si presenta in questa versione top di gamma forte del suo sistema ibrido plug-in dotato di 300 cv totali, della trazione integrale ottenuta con un propulsore elettrico dedicato all’asse posteriore e delle quattro ruote sterzanti; il tutto esaltato dal raffinato allestimento Atelier Alpine che rimanda a grandi performance sportive.

Suv coupè in salsa francese

Performance sportive che vengono immediatamente trasmesse appena ci si avvicina alla Rafale e la si osserva dall’esterno. La bella linea da suv coupè non sfocia nell’eccesso ed anche il frontale alto risulta ben raccordato con il resto dell’auto, la nervatura a metà porte esalta il dinamismo e la coda risulta filante e spiovente. Tutto l’insieme poggia su cerchi da 21 pollici perfettamente il linea con lo spirito di questa Rafale Alpine.

 

Una volta aperte le porte si cela un abitacolo che appaga la vista: la plancia riprende stile e forme alle quali Renault ci ha abituati negli anni recenti e tutti i dettagli dell’interno si ricollegano alla caratterizzazione sportiva dell’esterno; ecco quindi che l’occhio cade sui sedili ben profilati rivestiti in pelle e alcantara nella parte centrale con logo Alpine e su altri piccoli elementi che rimandano ai successi sportivi delle berlinette nate dalle parti di Dieppe.

Degno di nota il tetto fisso panoramico oscurante Solar Bay (optional), il quale si opacizza su vari livelli per fermare i raggi solari; per contro non è previsto neppure fra gli equipaggiamenti a richiesta un qualche controllo della climatizzazione per le sedute posteriori, peccato perché in un ambiente ricercato come questo non avrebbe affatto sfigurato.

Ibrida, integrale e sportiva

Ma vediamo cosa cela la meccanica della Rafale. L’unità termica è il tricilindrico turbocompresso da 1.2 litri qui portato a 150 cv…che già non sono affatto male. A quest’ultima si uniscono a dare motricità all’asse anteriore due motori elettrici integrati nel cambio robotizzato a sei rapporti. Poi vi è l’unità elettrica al posteriore che fornisce la trazione integrale. Completano il quadro il sistema di sterzatura 4 Control e la batteria ibrida ad alta capacità per la marcia in elettrico plug-in.

Ci sono anche alcune primizie che fanno molto marchio premium, ovvero gli ammortizzatori a controllo elettronico che si servono della videocamera frontale per eseguire una regolazione predittiva in funzione delle modifiche del percorso stradale che si incontrino durante la marcia.

Come va?

Ma veniamo al momento cruciale e a come tutta questa tecnologia si presta alla cosa che in fin dei conti rimane la più importante per un’auto, ovvero la guida. Per prima cosa si nota come il motore termico (quando in funzione) sia ben isolato acusticamente e lasci filtrare poco le tipiche sonorità dell’architettura a tre cilindri. La spinta, inutile dirlo, é vigorosa sin dai primi metri e i 300 cv dichiarati dalla scheda tecnica si sentono tutti sotto il piede destro. A lasciare ancor più piacevolmente stupiti, oltre alle prestazioni pure sono l’agilità mista al comfort con la quale la Rafale si muove su strada.

Nonostante l’altezza da terra tutt’altro che da coupè classica non si avvertono fastidiosi dondolamenti o un rollio percepibile ed il sistema 4 Control aumenta di parecchio l’agilità nell’inserimento in curva, nonché la riduzione dell’angolo di manovra quando si parcheggia in retromarcia. Nella guida cittadina lo scotto da pagare alla particolare forma di carrozzeria sarà una visuale di tre quarti posteriore quasi nulla, per fortuna i retrovisori sono generosi ed i sistemi di assistenza alla guida, fosse il caso di specificarlo, comprendono tutto il disponibile sul mercato, ed è tutto di serie!

Una piacevole scoperta sono le tasche nelle portiere dotate di fondo antirumore, un dettaglio ormai raro anche sulle vetture di classe elevata mentre stupisce l’assenza della comoda e ormai diffusa funzione autohold per le soste al semaforo. Sempre a proposito di comandi ed ergonomia la leva di selezione marcia al volante è troppo vicina a quella dei tergicristalli e almeno nel nostro esemplare spesso il passaggio da D ad R non è stato immediato. Adeguato il bagagliaio, con una capacità minima di 469 litri, anche se un po’ ridotto dalla presenza della trazione integrale e completissimo il sistema multimediale basato su Android Automotive, il quale supporta sia Android Auto che Apple Car Play.

I consumi anche a batteria scarica ed a marcia ibrida si mantengono sempre sotto i 10 l/100 km e con la batteria piena non è difficile avvicinarsi ai cento chilometri di autonomia elettrica, peccato solo che la ricarica possa avvenire solo con corrente alternata, rendendo difficile un rapido riempimento durante le brevi soste.

Il listino Rafale parte dai 43.800 euro per l’ibrida a trazione anteriore da 200 cv in allestimento Techno (ma è disponibile pure l’Esprit Alpine) per arrivare ai 57.300 di questa Atelier Alpine plug-in 4X4; una nota gli utilizzatori cittadini: le due 4X4 plug-in si mantengono sotto i 100 grammi di Co2 in fase di omologazione: in alcuni centri storici godono di accesso libero (vedi l’Area C di Milano).

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