
La Gigafactory di Termoli torna di stretta attualità. Dopo i “dubbi francesi” sulla fattibilità del progetto, oggi, giovedì 6 marzo, è avvenuto un incontro, a Palazzo Piacentini, tra il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, il presidente della Regione Molise, Francesco Roberti, e l’assessore regionale alle Attività produttive e allo Sviluppo economico, Andrea Di Lucente. Oggetto dell’incontro: il futuro dello stabilimento Stellantis di Termoli e le prospettive del settore automotive molisano.
Nel corso del colloquio è stato discusso il ruolo dello stabilimento Stellantis nel quadro del Piano Italia e del recente annuncio del Gruppo, che ha confermato l’avvio della produzione a Termoli dei cambi eDCT per auto ibride a partire dal 2026. Secondo il ministro, si tratta di un segnale positivo da parte di Stellantis, ma non del tutto sufficiente per la piena occupabilità dello stabilimento molisano.
Si è chiaramente parlato anche del progetto gigafactory Automotive Cells Company (ACC) di Termoli, che attualmente è sospeso. Il ministro Urso ha ribadito la necessità di una politica industriale europea che garantisca l’autonomia strategica del continente nella produzione di batterie.
Quest’ultimo elemento è stato sottolineato dall’Italia nel proprio “non paper” presentato a Bruxelles e di cui fa specifico riferimento anche il Piano d’azione per l’industria automotive UE, presentato ieri dalla Commissione. Uno dei punti fondamentali del piano riguarda proprio la necessità di una politica europea che consenta lo sviluppo delle gigafactory.
Recentemente Patrick Pouyanné, l’amministratore delegato di TotalEnergies, società che insieme a Stellantis e Mercedes ha creato la Acc -Automotive Cells Company, ha dichiarato che al momento è necessario focalizzarsi sull’impianto esistente di Billy-Berclau, in Francia. Secondo il manager francese, anche in virtù del rallentamento della domanda dei veicoli elettrici in Europa, la gigafactory di Termoli non è necessaria.
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